Dal Consiglio regionale sì a 27 milioni per la quarta linea dell'inceneritore di Acerra

La struttura servirà per le emergenze

Inceneritore di Acerra
Inceneritore di Acerra
di Enrico Ferrigno
Sabato 15 Luglio 2023, 09:29 - Ultimo agg. 16 Luglio, 07:24
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Ventisette milioni per la realizzazione della quarta linea dell'inceneritore di Acerra. A dire si il consiglio regionale che ha approvato con il solo voto contrario del Movimento 5 Stelle, l'accantonamento della somma da destinare al contestato ampliamento dell'impianto acerrano che costerà 80 milioni. Il provvedimento era contenuto nell' assestamento e variazione di bilancio di previsione per il prossimo triennio che, caso curioso, è stato votato favorevolmente anche dalla consigliera Vittoria Lettieri, figlia dell'ex sindaco Raffaele per un decennio acerrimo oppositore dell'inceneritore. Svista o meno, è un voto che non mancherà di suscitare polemiche nella città che continua a opporsi a ipotesi di ampliamento.

I 27 milioni fanno parte di un "tesoretto" realizzato dai maggiori introiti incamerati nel 2021 dalla vendita di energia elettrica prodotta dall'impianto di Acerra tramite la combustione di rifiuti.

Un tesoretto che già nel luglio dell'anno scorso era stato destinato alla costruzione del nuovo forno dell'inceneritore da un decreto dirigenziale, ma che non era stato ancora formalizzato tra le voci di bilancio.

elle intenzioni della Regione la realizzazione della quarta linea di incenerimento dei rifiuti dovrebbe far fronte ai diversi stop degli altri forni durante le frequenti fasi di manutenzione a cui sono soggetti (almeno 6 all'anno distribuite tra le tre linee) e quindi mettere riparo alle emergenze di smaltimento dei rifiuti che si verrebbero a verificare dal mancato funzionamento dell'impianto. Ma soprattutto anche in vista della fermata totale o parziale per un periodo molto lungo del termovalorizzatore prevista tra il 2027 ed il 2029, fissata a 20 anni dall'entrata in funzione per la manutenzione alle caldaie.
«Lo sciacallaggio ai danni della mia città non ha fine. È inspiegabile che a distanza di vent'anni dall'accensione dell'impianto, la Regione anziché parlare di piano di dismissione parli di ampliamento, nascondendo il potenziamento dietro la vigliacca bugia della manutenzione. Scandaloso è il voto favorevole della consigliera regionale Vittoria Lettieri che così ha calato la maschera», sbotta la deputata Cinquestelle Carmela Auriemma.

Ma il tema dell'ampliamento del termovalorizzatore di Acerra contestato anche dal vescovo e presidente della CEI campana Antonio Di Donna, non è una novità. Nell'aprile del 2013 fu rivelata l'esistenza del progetto di costruzione di due nuove linee di incenerimento commissionato dall'A2A a uno studio di progettazione bresciana. Due nuovi forni da aggiungere ai tre già in funzione dal 2009 destinati a ingoiare ulteriori 1.300 tonnellate di rifiuti, da realizzare  in un lotto a nord dell'attuale impianto. I progettisti della "Crew" fondata dall'ingegnere Lamberto Cremonesi, ora del gruppo Italferr, avevano previsto di costruire nuovi edifici in continuità con l'esistente. «Chiediamo che venga convocato un Consiglio comunale straordinario aperto alle associazioni ambientaliste perché non è giusto vietare ai cittadini l'uso dell'auto a causa dell'inquinamento e poi tollerare un secondo inceneritore», sbottano i consiglieri di "Per Acerra Unita".

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