Ischia, Pichetto Fratin: «Abusi, ora basta condoni è un male da combattere»

Il ministro dell'Ambiente: la priorità prevenzione e messa in sicurezza

Ischia, Pichetto Fratin: «Abusi, ora basta condoni è un male da combattere»
di Nando Santonastaso
Martedì 27 Dicembre 2022, 08:08 - Ultimo agg. 10:46
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Ministro Pichetto Fratin, l'ultima piccola frana di Lacco Ameno conferma l'importanza del monitoraggio idrogeologico delle aree a rischio a Ischia: come si sta procedendo?
«Prevenzione e messa in sicurezza sono le strade che il Governo sta seguendo per salvaguardare il nostro territorio dagli eventi atmosferici estremi che sono sempre più frequenti, anche in Italia risponde Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica -. Serve attenzione e senso di responsabilità da parte delle Istituzioni, nazionali e locali, e da parte dei cittadini. Un ambiente e un territorio capaci di proteggere le nostre case, le imprese, la salute, la vita dei cittadini, sono il risultato di più azioni combinate, che vanno da una programmazione sempre più responsabile sino alla semplice cura da parte di tutti noi dello spazio che viviamo quotidianamente».

La sicurezza resta l'obiettivo prioritario ma la questione dell'abusivismo edilizio va affrontata in modo chiaro e senza equivoci. Che ne pensa?
«Penso di essere stato chiaro su questo tema. L'abusivismo è uno dei mali peggiori da combattere a ogni livello, senza lasciare spazio ad alcun tipo di fraintendimento. Anche sui condoni, così le anticipo la domanda. Una cosa è condonare una finestra aperta senza autorizzazione preventiva, piccole inosservanze che molte abitazioni si portano dietro da decenni, altro sono i grandi abusi, le costruzioni in totale assenza di piani regolatori, in sfregio al paesaggio e alla sicurezza ambientale. In passato si è abusato del concetto di condono.

Per i grandi abusi questo non può più essere concepito e accettato».

Intanto come procede la collaborazione con il commissario straordinario Legnini? Affidare a lui anche il monitoraggio delle frane potrebbe accelerare gli interventi per riportare Ischia alla normalità?
«Giovanni Legnini era già in carica come commissario per la ricostruzione post terremoto ad Ischia. Qualunque sarà il compito che gli verrà affidato, potrà contare sul sostegno di tutto il Governo».

Lei è stato molto duro un mese fa sui sindaci a suo giudizio responsabili di avere tollerato l'abusivismo: ha cambiato idea?
«Era da poco accaduta la frana di Casamicciola e i tecnici del Ministero mi avevano appena informato che il progetto che il Mase aveva finanziato dodici anni prima, con più di tre milioni di euro, proprio per la manutenzione di quel canalone, era ancora nella fase della progettazione. Ma come si fa?, mi sono chiesto. La colpa non è degli amministratori, che sono gravati di enormi responsabilità, spesso superiori a quelle che dovrebbero competere loro. E ancor più spesso possono contare su uffici tecnici con poco personale. Le responsabilità sono diffuse. Siamo un paese di colpevoli perché siamo un paese troppo spesso bloccato dalla burocrazia. Questo governo sta provando a fare la sua parte. L'ultimo Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Codice degli appalti, atteso da tempo. Serve andare sempre più sulla strada della semplificazione e dell'assunzione piena delle responsabilità da parte di tutti i soggetti interessati. Ma le opere vanno realizzate, bene e in fretta».

La transizione green, prevista dal Pnrr, sembra procedere in Italia a rilento: è una percezione sbagliata?
«Quest'anno il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica ha raggiunto tutti i nove obiettivi previsti per il 2022 dal Pnrr e siamo già a lavoro per quelli di giugno 2023. Lo scorso anno in Italia avevamo espresso pareri favorevoli per 1,5 Gigawatt di nuovi impianti rinnovabili, mentre per la fine di quest'anno pensiamo di arrivare a 9. È una accelerazione o un procedere a rilento? A tal fine abbiamo deciso come Governo di raddoppiare quasi il numero dei commissari chiamati a svolgere le procedure di valutazione ambientale di competenza statale dei progetti delle opere necessarie per l'attuazione del Piano integrato per l'energia e il clima e del Pnrr. E comunque il presidente Meloni, presente all'apertura di Cop27, ha garantito l'impegno dell'Italia di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 e la neutralità climatica nel 2050».

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Il prezzo del gas è sceso ma è difficile immaginare tempi brevi per la riduzione del costo delle bollette. È così?
«Nella legge di Bilancio 2023 ben 21 miliardi di euro sono stati destinati dal Governo per il contrasto al caro energia. Uno sforzo tanto imponente quanto giusto e necessario, per le famiglie e per le imprese italiane. Un impegno pari a quello che l'Italia ha espresso in Europa per imporre il price cap, il tetto al prezzo del gas. Si tratta di uno strumento non direttamente collegato alla riduzione delle bollette ma fondamentale per bloccare le fiammate speculative, come quelle che abbiamo avuto ad agosto, proprio nella fase in cui stavamo comprando il gas necessario per riempire i nostri siti di stoccaggio. Il meccanismo del price cap ci sarà di grande utilità il prossimo inverno e comunque, come detto, per frenare la speculazione. L'Italia è stata una delle principali protagoniste per raggiungere questo risultato. È bastato annunciare che eravamo vicini all'accordo per osservare il prezzo scendere sensibilmente. Oltre a questo, le temperature elevate di questo periodo hanno fatto sì che il prezzo del gas precipitasse sotto i cento euro. Ma l'inverno è ancora lungo e ciascun cittadino italiano deve impegnarsi e contribuire a ridurre il nostro consumo interno di gas, riducendo gli sprechi e aumentando l'efficienza, così da limitare le conseguenze economiche quando le temperature esterne diventeranno più rigide e la domanda di gas risalirà».

Il Sud è la miniera d'oro delle rinnovabili: ma al di là degli annunci restano lunghi i tempi per trasformare questa risorsa in ricchezza e sviluppo per i territori e per il Paese. È solo un problema di burocrazia?
«Le rinnovabili sono il futuro, per il Sud come per il resto del Paese. La burocrazia è un problema ma su quello, come detto, stiamo intervenendo. Il Governo, insieme alle Istituzioni europee, sta mettendo a disposizione una moltitudine di opportunità in questo settore. Si è da poco conclusa, ad esempio, la fase della consultazione sul provvedimento di incentivazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili: sono arrivati 257 contributi che al momento sono all'esame degli uffici del Ministero ai fini dell'eventuale recepimento nel testo del decreto. Questa è la dimostrazione di quanto i cittadini abbiano percepito le grandi potenzialità delle fonti energetiche rinnovabili».
 

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