Casamicciola, il dolore di Rocco Barocco: «La mia bella Ischia ferita dopo un'estate da sogno»

«Ischia è una terra bellissima, un po' trascurata. Da diversi anni si ripetono eventi catastrofici nello stesso luogo: non è un caso»

Lo scenario apocalittico dopo la frana
Lo scenario apocalittico dopo la frana
di Ciro Cenatiempo
Lunedì 28 Novembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 29 Novembre, 07:33
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Icona internazionale del made in Italy, lo stilista Rocco Barocco ha un legame speciale con la «sua» isola verde. Sempre pronto a raggiungere ogni angolo del pianeta, aveva lasciato Ischia solo qualche ora prima che si verificasse la tragedia. Il tono della voce, al telefono, non nasconde l'amarezza, una tristezza mitigata dall'amore.

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Questo dramma si poteva evitare?
«Ischia è una terra bellissima, un po' trascurata.

Da diversi anni si ripetono eventi catastrofici nello stesso luogo: non è un caso».

In che senso?
«La natura è uno straordinario architetto, non si possono infrangere le sue regole a cuor leggero».

Lo dice con tristezza, più che con rabbia.
«Vero, sono triste, perché è incredibile che possa accadere una prima volta, poi una seconda e un'altra ancora, come se non fosse prevedibile. Lo sanno tutti che l'acqua che piomba dalla collina, senza avere più i suoi canali di scorrimento, provoca disastri. E poi si è costruito in modo selvaggio, scavando alle pendici di una montagna fragile e friabile. Bisogna capire che occorrono provvedimenti definitivi per la messa in sicurezza. E poi c'è l'abbandono».

Cioè?
«Dopo il terremoto del 2017 non si è fatto quasi nulla, ci sono ancora quelle orribili opere di contenimento delle palazzine pericolanti, ormai arrugginite. Sono il segno peggiore».

Perché succede?
«Sembra quasi che in molti non facciano caso alla bellezza che li circonda. Ma forse è un problema generale, italiano. Ci sono persone che dovrebbero fare e dare di più ma non lo fanno. Parliamo di frane. Ma li ricorda, i cantonieri? Perlustravano il territorio, ripulivano tutti i tombini. Non ci sono più».

Lei ha Ischia nel cuore.
«E mi fa troppo male assistere alla conta delle vittime. A Ischia vivono mia sorella Carmela e mio fratello Salvatore, i miei nipoti: per fortuna si trovano lontani da Casamicciola. Io ho casa e un albergo. La Riva Destra del Porto e Sant'Angelo sono i miei punti di riferimento. Io sono un figlio adottivo dell'isola. Avevo sei anni quando mio padre si è trasferito da Napoli, e a Ischia sono stato felice, fino ai miei 17 anni, quando sono andato a Roma per iniziare la mia carriera nella moda».

Ha nostalgia di quel periodo?
«Le dico una cosa. L'estate appena trascorsa è stata memorabile, mi ha riportato alla mente le straordinarie frequentazioni di un tempo».

Le è tornato l'entusiasmo?
«Non l'ho mai perduto. Ma ho percepito il ritorno di un affetto, di un apprezzamento vero del fascino ischitano. Qui si sta bene, si vive e si mangia bene, ci sono ottimi alberghi».

Le è sembrato di tornare agli Anni Sessanta e Settanta?
«Quell'epoca è stata unica. C'era un'infinità di locali dove si ballava, si faceva musica».

E le frequentazioni dei vip si riconcorrevano.
«La più bella gente del mondo, grazie ad Angelo Rizzoli, sbarcava a Ischia con la meraviglia negli occhi. C'erano Luchino Visconti, Richard Burton con Liz Taylor. E che dire di Mina che cantava al Moresco, mentre Peppino Di Capri si esibiva al Monkey Bar, Modugno al Rangio Fellone, Patty Pravo al Castello. E Fred Bongusto. E sul porto c'erano tante taverne colorate».

Anche lei ha contributo a far conoscere l'isola a ospiti illustri.
«Tutti i miei amici, da Elsa Martinelli a Sandra Milo, a Marisa Laurito, e tantissimi attori ed attrici, personalità del jet set sono venuti a trovarmi per trascorrere un periodo di relax, al mare, alle terme. In molti mi hanno telefonato, in queste ore, dispiaciuti, addolorati».

Lei, nel frattempo, è sempre in viaggio?
«Da Milano, nei prossimi giorni partirò per Bangkok. Parteciperò a un evento eccezionale, una sfilata organizzata per i 90 anni di Sirikit, la regina madre della Thailandia. Con me ci saranno 106 stilisti provenienti da ogni parte del mondo, e io sono stato chiamato a rappresentare l'Italia». 

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