«Ischia, il turismo in ripresa basta con i prezzi stracciati»

Carriero, patron del Regina Isabella: molti hotel adottano politiche aggressive

Giancarlo Carriero
Giancarlo Carriero
di Antonio Vastarelli
Domenica 3 Marzo 2024, 08:36 - Ultimo agg. 4 Marzo, 07:30
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«Le prospettive del turismo sono buone per Ischia, soprattutto per quanto riguarda gli stranieri, ma le politiche aggressive di riduzione dei prezzi attuate da alcuni alberghi rischiano di danneggiare l'immagine dell'isola, vanificando la buona reputazione di cui gode sulla stampa internazionale». La denuncia arriva da Giancarlo Carriero, leader della sezione Industria del Turismo di Confindustria Campania e patron del Regina Isabella, l'iconico hotel di Lacco Ameno fatto costruire negli anni Cinquanta da Angelo Rizzoli e da sempre meta del jet set internazionale, da Liz Taylor e Richard Burton a Maria Callas, da Jeremy Irons a Dionne Warwick, da Francis Ford Coppola e Gwyneth Paltrow, fino a Sting.

Quindi è preoccupato per la prossima stagione?
«Questo no.

Ischia sta vivendo da un paio di anni un buon momento. L'aeroporto di Capodichino, inoltre, sta facendo un lavoro meraviglioso e, in base alle prenotazioni che stiamo ricevendo in questi giorni, prevediamo un forte flusso dall'estero da maggio in poi, quando saranno attivate molte tratte di voli internazionali».

Quali sono i turisti esteri più affezionati all'isola verde?
«Gli americani sicuramente, e un po' tutti gli anglosassoni: oltre agli inglesi, si cominciano a vedere persino gli australiani. Dopo gli statunitensi, però, al secondo posto ci sono i francesi e, naturalmente, i tedeschi, che rappresentano una presenza tradizionale sul nostro territorio. Per ovvie ragioni, rispetto al passato, mancano i russi, che sono sempre stati molto affezionati ad Ischia. Da qualche anno, inoltre, abbiamo notato una maggiore presenza di giovani, anche italiani».

Allora è contento di come stanno andando le cose. Ma c'è un però?
«Però questa immagine positiva dell'isola è ammaccata dalle politiche di alcune strutture alberghiere che pubblicizzano prezzi troppo bassi. Il loro obiettivo è essere pieni sempre, per compensare con le altissime presenze i prezzi bassissimi e poter sostenere i costi di gestione. Ma questa scelta non sempre è vantaggiosa, prova ne è il fatto che tanti alberghi stanno chiudendo. Inoltre questa strategia, in qualche modo, ammazza l'immagine complessiva di Ischia, che invece ha sempre tantissimo da offrire al turista».

Da questo punto vista, cosa chiede alle istituzioni?
«La Regione Campania sta già facendo qualcosa, attraverso una politica di comunicazione specifica per cercare di aiutare l'isola a risollevarsi dopo le vicende drammatiche del terremoto e della frana. Quello che servirebbe agli operatori, tuttavia, sarebbe mettere in campo una strategia per allungare la stagione turistica».

In che modo?
«Bisognerebbe agire su due binari. In primo luogo, si dovrebbe rilanciare il turismo termale, che risulta particolarmente gradevole e attrattivo per la clientela, in bassa stagione. Ma per farlo è necessario adeguare le strutture, ad esempio realizzare le piscine, e quindi richiedere una serie di autorizzazioni edilizie che è difficilissimo, se non impossibile, ottenere, in particolare dalla sovrintendenza: sono pochi, infatti, gli alberghi che sorgono in luoghi non soggetti a vincolo. L'altro binario da percorrere è quello del turismo congressuale: in questo caso, bisognerebbe realizzare un centro congressi importante a beneficio di tutta l'isola. L'allungamento della stagione, se concretizzata, potrebbe dare una risposta anche ai lavoratori, che hanno a che fare con un welfare meno generoso del passato».

A cosa si riferisce?
«Con l'introduzione della Naspi, gli stagionali hanno registrato una riduzione del reddito per il periodo in cui non lavorano. Questo ha portato molti di loro a trasferirsi in grandi città o addirittura all'estero. Anche prima alcuni lo facevano, ma solo nella bassa stagione, in tanti ora non tornano e restano a vivere fuori».

Questo significa che avete difficoltà a reperire lavoratori anche nell'alta stagione?
«Certo. È sempre più difficile, anche perché la ripresa del turismo, fortunatamente, si è registrata dappertutto in Italia, ed è quindi normale che ci si contenda il personale, soprattutto quello più qualificato».

Per destagionalizzare l'attività possono aiutare anche eventi culturali, quali i festival?
«Sono iniziative che apprezziamo molto perché rafforzano all'esterno l'immagine di Ischia, ma è difficile pensare che le persone vengano qui per un singolo evento. Che io ricordi, è successo una sola volta, per il concerto del grande pianista jazz Chick Corea, che attirò un numero inatteso di turisti».
 

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