Forma Urbis Neapolis, le tracce greche di una città che diventano identità culturale

Uno studio che combina la storia di Napoli e le tecnologie digitali

Forma Urbis Neapolis, le tracce greche di una città che diventano identità culturale
Mercoledì 28 Febbraio 2024, 21:07
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Uno studio che combina la storia di Napoli e le tecnologie digitali. È «Forma Urbis Neapolis. Genesi e permanenza del disegno della città greca», il volume di Alfredo Buccaro, Alfonso Mele e Teresa Tauro che mette a sistema tutti i dati noti ad oggi su Neapolis, presentato in un'affollata Aula magna dell'Università Federico II. Partendo dagli indizi desumibili da un primo studio di Teresa Tauro sulla matrice geometrica jonica dell'insediamento e dalla lettura ‘incrociata' dei dati bibliografici, documentari, iconografici e archeologici, messi a sistema da Alfredo Buccaro con l'équipe del CIRICE (Centro Interdipartimentale di Ricerca sull'Iconografia della Città Europea) dell'Ateneo federiciano con l'uso degli strumenti della Digital Urban History, si è cercato di riconoscere la Forma Urbis Neapolis, tracciandone una ricostruzione destinata a collocarsi nella lunga tradizione cartografica concernente la storia della nostra città. La ricerca ha potuto avvalersi del prezioso contributo di Alfonso Mele, illustre studioso della storia del mondo greco.

«Uno studio importante e utile sia per gli addetti ai lavori che per i cittadini che vogliano sapere qualcosa di più su Napoli e del legame tra la Napoli moderna e la Napoli antica. È uno strumento che ci consente di conoscere meglio anche la nostra identità culturale, partita al momento della fondazione, e di apprezzarla di più perché spesso si passeggia senza conoscere la storia che è sotto ai nostri piedi, e di come Napoli fu concepita dai nostri fondatori secondo dei principi quasi da città urbanisticamente ideale. È un volume che si sfoglia con grande piacere e per chi veramente vuole sapere di più c’è tanto da imparare» ha spiegato il rettore Matteo Lorito.

«La prospettiva del volume è avere messo a sistema tutti i dati disponibili sulla storia della città greca avendo ricostruito con i dati e gli strumenti digitali di cui la nostra Università e, in particolare, il centro Cirice dispone. Con questi strumenti digitali abbiamo potuto georeferenziare le carte storiche unendo un database alfanumerico con rinvenimenti archeologici, documenti di archivio che sono stati messi insieme e uniti come i tasselli di un mosaico e li abbiamo composti ottenendo un disegno di un documento di pietra che è sotto i nostri piedi ogni giorno. Adesso possiamo utilizzare strumenti formidabili: questa pianta digitale la troviamo già online, la possiamo sfogliare e tutti ne possiamo godere ed è anche uno strumento di valorizzazione del nostro patrimonio ricordando che il centro storico è patrimonio Unesco dal 1995» ha detto il professor Alfredo Buccaro. «Da questa analisi emerge che la città è stata progettata ex novo ed è un aspetto nuovissimo rispetto alle vecchie città arcaiche, significa che è nata con un progetto armonico e proporzionale.

Questo lavoro ha richiesto studi molto approfonditi, rilievi archeologici da venti anni e più e siamo arrivati a questa forma attraverso la geometria» ha sottolineato l'architetto Teresa Tauro. 

Per il ministro Gennaro Sangiuliano «è importante raccontare la stratificazione storica della città di Napoli che, al centro del Mediterraneo, ha visto sovrapporsi tante civiltà dal primo insediamento di Neapolis, poi i romani, i bizantini, i normanni, gli svevi, gli angioini e gli aragonesi. Tante civiltà ciascuna delle quali ci ha lasciato qualcosa e camminando per Napoli, prestando un po' di attenzione, le mura, le pietre ci parlano e ci raccontano questa storia». «Questa ricerca è importante per studiare la forma della città, della sua crescita e del suo sviluppo partendo dalle considerazioni che Napoli è fatta di tante stratificazioni ma mantiene ancora l’impianto e l’impronta originaria. La nostra città oggi sta vivendo una serie di scoperte che ci fanno toccare con mano l’impronta greco e romana. Sono una traccia antica che vive con noi e dobbiamo far vedere ai napoletani e ai tanti turisti che esistono ancora una Napoli greco e romana e in alcuni luoghi ci possiamo arrivare. Penso che questi studi possono aiutarci a costruire un percorso archeologico che può essere ulteriore patrimonio di conoscenza e di memoria di una Napoli straordinaria» le parole del sindaco Gaetano Manfredi.

La Mappa Digitale di Neapolis ideata da Buccaro e Tauro, elaborata dall’équipe del CIRICE, è consultabile sul sito www.iconografiacittaeuropea.unina.it alla voce “Forma Urbis Neapolis”.

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