La banda delle Reginelle sgominata dai carabinieri in carcere i quattro capi

Giovani familiari dei vecchi boss avevano organizzato un giro di spacciatori e di estorsioni

La banda delle Reginelle sgominata dai carabinieri in carcere i quattro capi
La banda delle Reginelle sgominata dai carabinieri in carcere i quattro capi
di Gennaro Del Giudice
Martedì 3 Ottobre 2023, 08:04 - Ultimo agg. 08:09
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La «banda delle Reginelle». Un gruppo criminale nato in un agglomerato di palazzine popolari, a Monterusciello, quartiere che da tempo era diventato la roccaforte di giovani camorristi in erba e teatro, negli ultimi mesi, di spaccio, stese e gambizzazioni. Da qui era partita la sfida ai "vecchi" del clan, agli storici affiliati ai Longobardi-Beneduce. Poco più che ventenni, ma già con numerosi precedenti penali alle spalle per droga, estorsioni, rapine, riciclaggio, si erano imposti sul territorio con violenza e ferocia dando vita al cartello "Sannino-Dello Iacolo". Effetti della «camorra liquida», che continua a generare gruppuscoli e bande lontane da organizzazioni verticistiche dei vecchi clan.

Come la «banda delle Reginelle», smantellata ieri mattina dai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Pozzuoli che hanno arrestato quattro giovani, vertici dell'organizzazione. Il blitz in via Reginelle, strada che dà il nome all'omonimo rione.

Blindata l'intera zona, i militari hanno eseguito quattro decreti di fermo: Luigi Sannino, 24enne, nipote di Gennaro, 49enne ras di Monterusciello arrestato a settembre per estorsione ai danni di un imprenditore nautico: con una videochiamata aveva minacciato la vittima che in quel momento era in compagnia del suo affiliato, il 39enne Rosario Iammarino.

Luigi Sannino era stato gambizzato nel rione Reginelle tre settimane fa durante un regolamento di conti per punire uno "sgarro" commesso da uno dei capi del gruppo delle "giovani leve». Insieme a lui sono finiti in manette anche il fratello Umberto, 20 anni; e il cognato, Gennaro Dello Iacolo, 23 anni, anch'egli gambizzato a dicembre in via Reginelle. Quest'ultimo è il figlio del capo piazza del clan Ferro, Pasquale Dello Iacolo, detto "Pascalon", arrestato nel 2016 durante l'operazione anti camorra Iron Men e attualmente in carcere per estorsione ai danni di una società che gestiva le ambulanze del 118.

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Il quarto componente della banda è Ciro Scognamiglio, 45 anni, un tempo legato ai boss Gennaro Longobardi e Gaetano Beneduce. Secondo il racconto del pentito Silvio De Luca, i fratelli Sannino per un periodo avevano stretto un'alleanza con "gli amici di Toiano", altra banda del frammentato scenario camorristico puteolano, seguendo le orme di un altro zio, il ras Ferdinando Aulitto, oggi detenuto. Poi la nascita della banda di famiglia, obiettivo: il controllo dello spaccio e il racket. I Sannino-Dello Iacolo, nei mesi scorsi, sono stati bersaglio di una serie di stese, in particolare quella dell'aprile 2022 quando i sicari esplosero 14 colpi nei pressi delle abitazioni dei due giovani. Avvertimenti poi sfociati nelle gambizzazioni di Sannino e Dello Iacolo junior.
 

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