Lunedì in Albis, il ricordo di Giovanni a un anno dall'assassinio al luna park

Il diciannovenne fu ucciso da due 15enni

Lunedì in Albis, il ricordo di Giovanni a un anno dall'assassinio al luna park
Lunedì in Albis, il ricordo di Giovanni a un anno dall'assassinio al luna park
di Aniello Sammarco
Mercoledì 12 Aprile 2023, 07:58 - Ultimo agg. 10:54
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A un anno dalla morte di Giovanni Guarino, il ragazzo di nemmeno 19 anni ucciso a coltellate da due quindicenni, già condannati in primo grado a 14 anni e otto mesi di reclusione, in centinaia hanno voluto ricordare la sera del Lunedì in Albis il "gigante buono". Lo hanno fatto partecipando a una messa officiata da don Giosuè Lombardo nella basilica di Santa Croce. All'esterno della chiesa, all'altezza del campanile, gli amici che ogni giorno si radunavano nella piazza hanno sistemato due striscioni.

All'interno tanto composto dolore: all'altezza dell'altare una gigantografia con il volto sorridente di Giovanni, vicino i genitori Marianna e Antonio.

Proprio a loro il parroco si è rivolto durante l'omelia. «Nel periodo di Pasqua ha detto come cristiani celebriamo una cosa straordinaria: celebriamo Gesù che, condannato a morte da innocente, è risorto, è vivente. "Chiunque crede in me, anche se muore vivrà. Chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno". Credo siano le parole alle quali si sono aggrappati Marianna e Antonio in questo anno drammatico. In questo periodo mi hanno dato una grande testimonianza, una lezione di come si può amare il figlio, sopravvivendo alla sua morte, come fa la Madonna, come fa l'Addolorata: si sono aggrappati alla speranza della vita eterna, che è un dono di Dio, una virtù che riguarda il nostro rapporto con Dio».

Don Giosuè ha poi spiegato come «la nostra fede cristiana ci vede pensosi davanti ad una culla e sereni davanti ad una bara», ricordando che «l'anno scorso non eravamo così sereni: il dolore era straripante. Oggi il dolore è stato progressivamente sostituito dalla serenità: questo è possibile solo grazie alla fede cristiana».

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Infine la sottolineatura legata all'attività svolta dall'associazione che porta il nome di Giovanni Guarino, voluta e guidata dalla sorella Rosa: «Plaudo a questa iniziativa e a voi dico ha specificato rivolgendosi ai tanti ragazzi presenti in basilica dovreste frequentarla un po' di più, impegnarvi di più in questo cammino. Anche io ho preso la tessera. Bisogna rendere viva la memoria di Giovanni portando avanti le istanze e i progetti di questa associazione, alla quale vi chiedo di aderire. In questo modo si dimostra di voler bene alle persone, impegnandosi nel tenere viva la memoria dei nostri cari».
 

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