La piazza anti-camorra vicina ai commercianti: «Ribellatevi al racket»

Manifestazione di solidarietà al proprietario del bar che ha fatto arrestare tre estorsori

La manifestazione ad Arzano
La manifestazione ad Arzano
di Marco Di Caterino
Mercoledì 12 Aprile 2023, 07:48 - Ultimo agg. 07:50
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La piazza di spaccio che diventa «Agorà». La piazza presidiata dai componenti del Comitato per la liberazione dalla camorra a nord di Napoli e della società civile di Arzano, intervenuta per dare un tangibile segno di vicinanza e solidarietà a Giovanni Ferraioli, il coraggioso imprenditore che ha denunciato e fatto arrestare tre esponenti del clan 167, che gli avevano imposto di pagare duemila euro al mese.

Pomeriggio limpido e non solo per le condizioni meteo, quello vissuto ieri ad Arzano, in piazzetta Sant’Agrippino, diventata sotto gli occhi indifferenti di tutti la principale piazza di spaccio di eroina e che per oltre un’ora è stata «occupata» da chi crede non più a parole ma con il «metterci la faccia» di poter sconfiggere la camorra.

La manifestazione è servita anche a rincuorare la mamma del coraggioso imprenditore, che abita proprio nella piazzetta e che per due giorni è stata letteralmente segregata in casa perché la sua casa è stata bersaglio di un fitto lancio di pietre per ritorsione alla denuncia del figlio.

«I camorristi – ha detto Sandro Ruotolo, che con don Maurizio Patriciello, pure presente, ha dato il là alla nascita del Comitato - se ne devono andare. Ad Arzano gli affiliati al clan 167 occupano ancora ben nove abitazioni nel quartiere delle case popolari». Rivolgendosi alla sindaca Cinzia Aruta, Ruotolo ha aggiunto: «Bisogna mandarli via. I cittadini di Arzano hanno il diritto a vivere nella massima sicurezza». L’ex senatore, componente della segreteria nazionale del Pd, si è poi rivolto a Giovanni Ferraioli: «Le persone presenti qui sono la tua scorta civile e il nostro impegno sarà quello di non lasciarti mai da solo». Parole che hanno commosso l’imprenditore, che ha comunque trovato la forza di lanciare un appello ai commercianti di Arzano: «Non pagate la camorra. Ci toglie la libertà e ci strangola lentamente. È ora di dire basta. Abbiate la forza e la convinzione di denunciare. Sempre».

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Di «nuova cultura del fare rete, per fronteggiare la criminalità» ha parlato il sindaco di Arzano Cinzia Aruta, accompagnata da Enzo Falco, primo cittadino di Caivano. «Un anno fa – ha invece sottolineato nel suo intervento Mimmo Rubio, giornalista sotto scorta – abbiamo visitato tanti commercianti che ci avevano promesso di non pagare più il racket. E invece, da come risulta dalle indagini tutti pagano ancora e nessuno denuncia. Vi invito a seguire l’esempio di Giovanni Ferraioli. Il centro storico sta diventando un’enorme piazza di spaccio, gestita dal clan 167. Tutti lo sanno. Cosa si aspetta a chiuderle?».

Parole durissime, anche quelle di don Maurizio Patriciello, reduce dal Bambino Gesù di Roma, dove ha dato l’estrema unzione a Thomas, quattro anni, bimbo del Parco Verde, morto di cancro perché nato e vissuto nella Terra dei Fuochi. Il parroco del Parco Verde ha ancora una volta invitato «i fratelli camorristi a redimersi» e ha sferzato tutti «ad impegnarsi contro la camorra». Dopo «l’occupazione civile» di piazzetta Sant’Agrippino, il Comitato ha fatto tappa nel bar di Giovanni Ferraioli, a cui è stato ribadita la vicinanza.

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