Minacce e stalking a giornalista nel Napoletano, arrestato imprenditore

Nuovo ordine di arresto per il 54enne Salvatore Langellotto

Il tribunale di Torre Annunziata
Il tribunale di Torre Annunziata
Lunedì 12 Febbraio 2024, 17:48 - Ultimo agg. 13 Febbraio, 10:55
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Dopo un servizio delle Iene, avrebbe pedinato il giornalista del Fatto Quotidiano Vincenzo Iurillo, che avrebbe già minacciato nei mesi precedenti. Già ai domiciliari per il pestaggio ai danni di Claudio d'Esposito, presidente del WWF Terre del Tirreno, è stato raggiunto oggi da un nuovo ordine di arresto il 54enne Salvatore Langellotto, imprenditore di Sant'Agnello, con precedenti per camorra. Oggi, gli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di polizia di Sorrento, in esecuzione di un'ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina, hanno proceduto all'arresto di Langellotto per atti persecutori (stalking) nei confronti di Vincenzo Iurillo, reato commesso tra Sant'Agnello e Sorrento dal 9 aprile scorso fino al 26 gennaio.

Langellotto – si legge in una nota a firma del procuratore Nunzio Fragliasso – era già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per il reato di lesioni gravi ai danni di Claudio d'Esposito.

Alla stregua delle indagini espletate dal Commissariato di polizia di Sorrento e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, è emerso che Langellotto avrebbe in più occasioni minacciato, molestato e intimorito il giornalista lurillo, cagionandogli un perdurante e grave stato di ansia e di paura, al punto tale da ingenerargli un fondato timore per la propria incolumità.

Le condotte persecutorie del Langellotto nei confronti dello lurillo, iniziate nell'aprile 2023, allorché I'indagato avrebbe minacciato il giornalista intimandogli di stare attento a ciò che scriveva, continuate nell'ottobre 2023, allorché l'indagato avrebbe minacciato lo Iurillo dicendogli “eccolo lo scrittore, ma agli scrittori certe volte tagliano la testa”, e proseguite in data 17 gennaio, durante il servizio del programma televisivo delle lene, avente ad oggetto la nota vicenda della benedizione dei camion, riconducibili a Langellotto, sul sagrato della chiesa dei Santi Prisco ed Agnello del Comune di Sant'Agnello, allorché Langellotto avrebbe affermato, con tono minatorio, “dite al buon lurillo che pensasse ai guai suoi, ai suoi scheletri nell'armadio e a chi era socio suo padre”, sarebbero culminate nell'episodio del 20 gennaio, quando il giornalista sarebbe stato inseguito da Langellotto e da altre due persone sin dentro una farmacia di Sant'Agnello, nella quale la vittima avrebbe trovato rifugio, facendo intervenire la Polizia di Stato, al cui arrivo il Langellotto si sarebbe allontanato.

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