Rifiuti e scarichi in mare sul litorale di Giugliano, dossier anti-abusi

Report del parco dei Campi Flegrei sull'inquinamento a Licola e Varcaturo

Rifiuti e scarichi in mare litorale, dossier anti-abusi
Rifiuti e scarichi in mare litorale, dossier anti-abusi
di Pasquale Guardascione
Martedì 23 Gennaio 2024, 07:24 - Ultimo agg. 11:05
4 Minuti di Lettura

Un dossier con tanto di fotografie e dei risultati del tavolo permanente avviato lo scorso 20 agosto, sull'inquinamento del mare di Licola e dell'intera fascia di costa flegrea-domitia, è stato depositato dall'Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei al comando regionale dei carabinieri forestali. Il report è stato consegnato dal presidente Francesco Maisto nelle mani del generale Ciro Lungo, del colonnello Nicola Clemente e del comandate Enrico Lanzetta della stazione di Pozzuoli.

«Il tutto nasce grazie alla sinergia tra il nostro ente, le associazioni e le attività turistiche del territorio per scongiurare in futuro ogni altro disastro ambientale - ha dichiarato il presidente Maisto - Si tratta tra l'altro di un sito d'interesse comunitario prospiciente la foce di Licola.

Il primo step è stato quello di istituire un tavolo permanente di monitoraggio su tutto il territorio di nostra competenza». Dopo una serie di riunioni tra le parti è iniziato il vero lavoro, andare a verificare scarichi abusivi nei canali e discariche di rifiuti presenti con tanto di video e fotografie ben documentate.

«Una serie di dati ed informazioni che abbiamo consegnato ai carabinieri forestali continua Maisto -. Abbiamo individuato diversi scarichi abusivi nei vari canali e non solo. Alle forze dell'ordine abbiamo chiesto, naturalmente dopo aver depositato il dossier, di andare a verificare ognuno di essi. Dopo le opportune verifiche che saranno effettuate dalla forestale depositeremo una denuncia alla procura della Repubblica di Napoli per disastro ambientale, che potrebbe essere legato al fenomeno della macchia nera che ci fu in mare ad agosto scorso. Ma tutto ciò dovrà per forza seguire una serie di verifiche capillari sia da parte nostra che delle forze dell'ordine».
Basta, infatti, una pioggia torrenziale e la conseguente piena dei vari canali, come l'alveo dei Camaldoli che tra Licola e Varcaturo si riversa prima in mare e poi sulla spiaggia, per trovarsi di fronte a una vera e propria discarica a cielo aperto di rifiuti di ogni genere. «Siamo molto determinati in questo ma dovremo avere delle certezze perché sparare nel mucchio sarebbe banale e stupido continua Maisto -. Preservare il mare e l'intero ambiente di questa fascia di costa è la nostra priorità». 

 

I carabinieri forestali hanno già avviato le opportune verifiche ed ispezioni su un'area molto vasta che inizia nella zona del lago Patria e termina quasi a ridosso del monte di Cuma. Ma è nel complesso l'intero territorio della fascia costiera che presenta quotidianamente oltre ai problemi dell'inquinamento ambientale anche altri che si ripercuotono sulla popolazione, che più volte è scesa in piazza per protestare. «Siamo stanchi di dover attraversare dei fiumi in piena per portare i nostri figli a scuola non appena si verifica una pioggia più insistente dichiara Umberto Mercurio, presidente dell'associazione Licola Mare Pulito - Non vogliamo più essere lasciati nell'indifferenza e non intendiamo più rischiare a nostre spese danni alle nostre auto. Viviamo nel terrore, temiamo per la nostra incolumità. Ora è venuto il momento di trovare una soluzione. Così come per la cava nei pressi della masseria vecchia a Varcaturo, una vera e propria bomba ecologica che tra frane e sversamenti è divenuta una zona inquinata che abbiamo segnalato all'autorità. Bisogna, poi, pulire le cunette piene di rifiuti che non funzionando a dovere e che riversano liquami nei campi coltivati: Regione e Città metropolitana di Napoli devono intervenire subito».

© RIPRODUZIONE RISERVATA