Il sindaco Ciro Buonajuto è pronto a lasciare la guida del Comune dopo dieci anni per candidarsi al consiglio regionale. Ha amministrato Ercolano per due mandati (l'ultimo sarebbe dovuto terminare il prossimo anno), ma l’esperienza come sindaco si concluderà in anticipo: il 30 giugno è la data prevista per le dimissioni, come prevede anche la legge regionale sulle candidature dei sindaci. Ciro Buonajuto, Italia Viva, è un fedelissimo dell’ex presidente del consiglio Matteo Renzi.
Sindaco, dopo dieci anni si apre una nuova pagina?
«Comincia un nuovo percorso politico e di vita, ma non lascio Ercolano: la porto con me. Porto con me le battaglie vinte, i momenti difficili affrontati con coraggio e l'energia di una comunità che ha saputo rialzarsi. Quello che ho imparato qui sarà la base di tutto ciò che farò in futuro».
Una città spesso difficile. Ripensando agli ultimi dieci anni, quali sono i traguardi più importanti?
«In dieci anni abbiamo restituito spazi pubblici ai cittadini, luoghi che erano abbandonati o in mano alla camorra. Parlo del Parco Maiuri, riaperto e riqualificato, del Parco Urbano di piazza Pugliano, del Boschetto di via Gabriele D’Annunzio e del parco inferiore di Villa Favorita. Oggi quei luoghi sono diventati parte integrante della città. Aver recuperato spazi verdi e luoghi di aggregazione è uno dei traguardi più importanti che abbiamo raggiunto in questi anni non sempre facili. Ercolano non è una città semplice: c’è stata la presenza della camorra, la dispersione scolastica, tante fragilità sociali. Ma credo che, grazie alle battaglie per la legalità e agli investimenti sul turismo, qualcosa stia davvero cambiando».
Ha parlato di fragilità sociali. Ercolano resta una città difficile?
«Abbiamo aperto tre micro nidi e altri due apriranno anche all’interno del Museo archeologico virtuale. È un segnale chiaro, vogliamo investire sui servizi e sul diritto all’educazione. Offrire asili nido gratuiti significa sostenere le famiglie, le mamme lavoratrici e dare a tutti i bambini le stesse opportunità. Così come i centri per contrastare la violenza di genere e quelli per l’assistenza ai diversamente abili: tutti servizi che abbiamo potenziato con orgoglio e passione».
Ercolano ha fatto molti passi avanti nella lotta alla camorra. Tuttavia c’è ancora molto da fare.
«In questi dieci anni abbiamo costruito una nuova caserma dei carabinieri, proprio in uno dei quartieri dove più forte era la presenza dei clan. Quella caserma è anche un simbolo concreto di legalità in una città che ha pagato per decenni gli abusi e la presenza radicata della criminalità organizzata. Via Mare per anni è stata roccaforte dei clan, oggi lì c’è una delle piazze più belle affacciate sul mare. Un ringraziamento va alle forze dell’ordine che hanno assicurato alla giustizia camorristi e criminali. Questa è la strada che Ercolano deve continuare a percorrere».
Quanto è difficile cambiare la mentalità di una comunità?
«Oggi a Ercolano l’illuminazione pubblica sembra una cosa normale, ma dieci anni fa non lo era. I lampioni facevano parte di un sistema clientelare. Abbiamo sostituito 1500 punti luce e 1000 pali. Prima anche l’acquisto di una lampadina era uno strumento di consenso politico, oggi è un diritto garantito. I vigili urbani non avevano nemmeno le divise, abbiamo investito 80mila euro per acquistarle e abbiamo ringiovanito il corpo: oggi l’età media è sotto i 40 anni. C’è una macchina amministrativa più moderna, più giovane, più efficiente. Ogni azione compiuta è un pezzo di città che torna a funzionare, che torna a vivere».
Il prossimo sindaco di Ercolano quali priorità dovrebbe avere?
«Chi verrà dopo di me dovrà portare avanti il grande progetto turistico e culturale. Penso al waterfront, un progetto già definito che collegherà Ercolano con Torre del Greco e Portici, e alla cabinovia del Vesuvio. C’è un potenziale enorme per un indotto turistico che può generare economia, lavoro e qualità della vita. Questi progetti non sono sogni, sono fondamenta concrete per il futuro».
Sul piano politico, alle prossime regionali le scelte di campo sono ormai fatte?
«Italia Viva presenterà una lista nella coalizione di centrosinistra. Da sindaco, molte opere sono state possibili anche grazie al sostegno del governo e ai riferimenti che avevamo in Regione e in Parlamento. Ho avuto, e continuo ad avere, ottimi rapporti con il Pd, sia a livello provinciale che regionale. Perché i rapporti istituzionali sani fanno bene ai territori. E faranno bene anche a Ercolano».