Aeroporto di Napoli Capodichino, l'amministratore delegato Roberto Barbieri: «Nel 2022 torneremo alla normalità»

Aeroporto di Napoli Capodichino, l'amministratore delegato Roberto Barbieri: «Nel 2022 torneremo alla normalità»
di Gianni Molinari
Giovedì 16 Settembre 2021, 11:00 - Ultimo agg. 14:39
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I numeri non sono quelli del 2019 (11 milioni di passeggeri), ma nemmeno quelli del 2020 (2,5). E forse per la prima volta, tra mille cautele e qualche napoletano scongiuro, la prospettiva di Capodichino pare essere di un rosa tenue. «Sempre che non ci siano altre complicazioni sul fronte della pandemia» mette le mani avanti l'amministratore delegato della Gesac, la società di gestione del sistema degli aeroporti campani (Napoli e Salerno), Roberto Barbieri

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Si può dunque parlare di normalità?
«Normalità è esagerato: chiuderemo il 2021 con 3,5 milioni di passeggeri, la nota positiva dell'aumento ad agosto del 31% dei viaggiatori sui voli interni rispetto al 2019, ma i flussi preCovid si potranno riavere solo nell'estate del 2022 sapendo che l'inverno sarà ancora a un livello basso perché le compagnie sono molto caute sulla stagione invernale».

Quindi ancora molta attenzione.
«Intanto bisognava uscire dalla crisi: siamo usciti vivi dalla fase acuta nel senso che tutti i posti di lavoro sono stati salvati con notevoli sacrifici di tutti i lavoratori, a cui va il mio rinagraziamneto per avere affrontato con disponibilità tutta questa fase difficilissima.

Ma solo con la flessibilità abbiamo salvato 60 posti».

Tuttavia guardandosi in giro è evidente che sono tornati i turisti stranieri ed è una ventata di positività anche perché Capodichino ha in prevalenza voli esteri.
«Questo spiega ancora una volta che quando arrivano risorse dall'esterno la città cresce proprio perché la caratteristica di Napoli è quella di essere reattiva».

La chiave del futuro della città?
«Il futuro è attrarre risorse e investimenti materiali e immateriali che - come avvenne nel caso dell'arrivo della Baa a Capodichino - alzino gli standard di qualità e collochino la città su un piano più elevato. Questa è la sfida del prossimo sindaco, chiunque esso sia. E se posso?»

Può.
«Per attrarre investimenti non servono soldi dallo Stato ma un aiuto vero a sistemare la macchina amministrativa municipale facendo assunzioni qualificate per permettere tempi rapidi all'esame di richieste di imprese e istituzioni».

Ma servono anche progetti solidi.
«Napoli è interessante soprattutto per investitori di lungo periodo, che non hanno bisogno di alti rendimenti annuali. Cioè di sguardo lungo e quindi di interesse alle infrastrutture».

Il modello F2i, il fondo che controlla l'aeroporto e da poco anche la rete del gas?
«F2i ha acquisito la rete del gas di Napoli e del suo bacino: c'è un programma importante di investimenti per l'efficienza della rete e per raggiungere anche le abitazioni che ancora sono escluse dalla distrizuzione. F2i è pronta a fare altri investimenti a Napoli nel settore delle infrastrutture, dei trasporti e dei servizi: serve un'amministrazione, qualunque essa sia, che offra un messaggio di apertura ed efficienza».

A Salerno intanto andate avanti
«I lavori della nuova pista sono in corso e abbiamo 22 proposte dei migliori studi di architettura europei per la nuova aerostazioni a dimostraione che nel Sud si possono fare opere di interesse pubblico rispettando i tempi e con standard qualitativi e ambientali elevati».

Appunto l'ambiente, il trasporto aereo è considerato in un certo senso un nemico
«A livello nazionale, il peso del trasporto sulle emissioni complessive di CO2 del 2019 è stato del 25,2%, di cui il 23,4% riferito al settore stradale, dell'1,2% al settore marittimo e dello 0,6% al comparto aereo: siamo nemici? Inoltre nel mondo dell'aviazione è in corso una rivoluzione nei motori per ridurre i consumi, le emissioni e i rumori che non ha eguali in altri settori. Questi sono i fatti».

Com'è un fatto che l'Alitalia chiude senza pagare.
«A noi deve 3,5 milioni che si aggiungono ai soldi persi con gli altri fallimenti della compagnia. Auguri alla nuova compagnia ma in Italia si è passati da 95 a 195 milioni di passeggeri con le low cost, mentre Alitalia ha ridotto man mano il suo peso come da noi dove ha conservato solo due tratte».

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