Via Petrarca ingabbiata, dopo sette mesi è tutto fermo

Via Petrarca ingabbiata, dopo sette mesi è tutto fermo
di Paolo Barbuto
Mercoledì 17 Febbraio 2021, 12:00
4 Minuti di Lettura

Oggi è la data esatta in cui cadono i sette mesi dall'incidente che devastò il parapetto in ferro della curva di via Petrarca: era il 17 di luglio quando un'auto in folle corsa sfondò la ringhiera e volò giù all'interno di un parco sottostante. L'autista, un trentenne di Pianura, uscì miracolosamente vivo dall'incidente. Nei giorni successivi l'area venne recintata per consentire le operazioni di rilievo e determinare ogni dettaglio della vicenda, poi tutto è rimasto com'era.

Nell'immediatezza della vicenda, avvenuta nello stesso luogo dove nove anni prima persero la vita tre ragazzi in un incidente esattamente analogo, l'Amministrazione si interrogò sulla maniera per rimettere in piedi quella ringhiera cercando di rinforzarla per evitare che si ripetessero tragedie.

Per qualche giorno ci fu un gran parlare del ripristino in sicurezza del curvone di via Petrarca. Poi, inesorabilmente, la questione è scivolata via, finendo inesorabilmente nell'immenso dimenticatoio di Palazzo San Giacomo che contiene le migliaia di questioni irrisolte di Napoli.

Così da sette mesi quella ringhiera è rimasta sfondata e protetta da reti di plastica e blocchi di pietra senza che nessuno si sia mai avvicinato per lavorare a un ripristino. 

LEGGI ANCHE In dieci giorni venti allarmi: Napoli continua ​a crollare

A dire la verità qualcosa è stato fatto: lungo la strada sono stati posizionati rilevatori che avvisano gli automobilisti quando arrivano sul posto a velocità troppo sostenuta; poca roba, ma almeno c'è un tentativo di evitare che a qualcun altro possa capitare un incidente del genere.

L'abbandono della ringhiera spezzata dall'incidente di sette mesi fa, è solo uno dei simboli del degrado che inesorabilmente avvolge via Petrarca; e anche questo è un segno della scalcagnata gestione di questa città: non esistono preferenze per diffondere l'abbandono, dalle periferie alle strade panoramiche della Napoli bene, ciascun napoletano viene trattato nella stessa maniera.

Proprio di fronte alla zona dell'incidente di sette mesi fa, ad esempio, c'è un muro di contenimento che era stato segnalato come pericolante e pericoloso. L'amministrazione comunale scrisse, in estate, ai proprietari: sta per cedere tutto, intervenite per la messa in sicurezza oppure saremo costretti a denunciare la vostra inefficienza. Nel frattempo quel muro di contenimento è venuto giù, anche perché da palazzo San Giacomo nessuno s'è mosso per capire come stesse evolvendo la situazione.

Però la macchina burocratica è inesorabile e talvolta priva di capacità d'osservazione. La settimana scorsa, quando quel muro era ormai crollato da mesi, è stato mandato un secondo avviso perentorio: bisogna che interveniate prima che possa accadere qualcosa. Anche se nel frattempo quel che doveva succedere era già successo, solo che la burocrazia non se n'era nemmeno accorta. 

 

E quando l'Amministrazione è distratta avanza inesorabile il degrado. C'è, ad esempio, un parapetto mezzo crollato di fronte al civico 81 di via Petrarca. Anche in questo caso la situazione è talmente vetusta da essere incancrenita: la plastica rossa che segnala il pericolo è stinta e mezza divelta. Quel pezzo di muro crollante sta lì, nel cuore della strada più panoramica di Napoli, da mesi senza che qualcuno prenda provvedimenti, senza che si chieda il ripristino, senza che si elimini il pericolo. Diventerà pian piano parte integrante della strada e alla fine fra qualche anno, solo se qualcuno si farà male inciampando in quelle pietre, una voce dell'Amministrazione prometterà interventi immediati che, come quelli della ringhiera abbattuta, non arriveranno e poi la vicenda tornerà nel dimenticatoio.

Nella nostra passeggiata critica lungo via Petrarca abbiamo rilevato ciò che ciascun abitante della strada sa perfettamente: l'asfalto della strada è una specie di colabrodo pieno di spaccature che presto diventeranno buche, i marciapiedi sono disseminati di avvallamenti, trappole, vegetazione incolta e aggressiva per cui anche passeggiare è un'avventura. E poi anche qui, come in tanti altri luoghi di Napoli, abbiamo individuato automobili abbandonate: ne abbiamo contate almeno tre, una la vedete nella fotografia di questa stessa pagina. Anche questo è un segno di disattenzione, disinteresse, abbandono.

© RIPRODUZIONE RISERVATA