Ischia, nuovo Sos dopo il terremoto: l'emergenza sfollati costerà 4 milioni

Ischia, nuovo Sos dopo il terremoto: l'emergenza sfollati costerà 4 milioni
di Massimo Zivelli
Sabato 19 Gennaio 2019, 08:30
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Circa quattro milioni di euro. Questa è la cifra che lo Stato rischia di bruciare anche nel 2019 se non verrà affrontato e risolto al più presto il problema degli sfollati - circa 220 - che a 17 mesi dal sisma sono ancora costretti a vivere alloggiati negli hotel dell'isola d'Ischia. La retta giornaliera riconosciuta come contributo da parte di Roma è di 40 euro per singolo sfollato, per un costo che supera di ben otto volte quello necessario per gli sfollati che invece occupano appartamenti presi in fitto. Una forbice dei conti pubblici assai ampia quindi, che fra l'altro non serve ad alleviare i problemi quotidiani di interi nuclei familiari, costretti a vivere la loro esistenza in pochi metri quadrati di camera d'albergo. Sono quelli che non hanno trovato una casa da prendere in fitto, ma anche quelli che non possono fare ritorno alla propria abitazione perchè la ricostruzione non è ancora giunta alla sua piena fase operativa. Gente della terra di mezzo, quasi fantasmi che trascorrono le proprie giornate nella speranza che accada presto qualcosa e si possa tornare a livelli di vita maggiormente accettabili dal punto di vista della dignità della persona. Un piccolo esercito di disperati per sostentare i quali - come si diceva - in mancanza di soluzioni abitative (a Ischia non sono mai arrivati i prefabbricati che in Italia siamo abituati a vedere laddove c'è stata una qualsiasi catastrofe naturale), si spendono in maniera improduttiva i soldi pubblici.
 
L'altro aspetto che impatta in maniera certamente non positiva - e questa volta sull'economia locale - è quello che riguarda strutture alberghiere che in parte, oppure in toto, sono state costrette a uscire in questo lasso di tempo dal mercato turistico. Strutture che si vanno ad aggiungere a quelle poche - per fortuna solo una decina - che dal 21 agosto 2017 restano chiuse a causa dei danni subìti dal sisma. Oltretutto i contributi vengono pagati dallo Stato con i tempi stabiliti dalla burocrazia contabile, sempre attenta a vigilare su possibili brogli ed abusi in fase di rendicontazione. Ed è così che le somme arrivano a coprire i costi sostenuti dagli albergatori solo a scaglioni, in media ogni quattro mesi e a volte di più, nonostante il gran lavoro del commissario all'emergenza Giuseppe Grimaldi e dei suoi collaboratori. Un incarico, quello di Grimaldi, per la proroga del quale in questi giorni si è speso pubblicamente il Presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca, che ha chiesto attraverso atti formali e istituzionali al governo di concedere ulteriori sei mesi, appunto perchè l'emergenza non è affatto conclusa e quanti ancora si trovano a combattere con essa potrebbero trovarsi esclusi a breve da ogni forma di assistenza statale. A fine febbraio, infatti, se non interverrà la proroga scadrà il mandato di Grimaldi e resterà in piedi unicamente la struttura del commissario alla ricostruzione, il prefetto Carlo Schilardi, il quale poi dovrà provvedere con il suo staff a gestire anche le problematiche degli sfollati negli alberghi. E la preoccupazione a Ischia, così come a Palazzo Santa Lucia, è che dovendo affrontare, e anche con una certa rapidità d'azione, il complesso meccanismo della ricostruzione, Schilardi e il suo staff, nonostante il pieno mandato ad operare ricevuto all'atto dell'insediamento, possano trovarsi in ulteriore difficoltà rispetto a chi in questi mesi ha maturato già esperienza nella gestione della delicata problematica. «Il governatore della Campania ha chiesto la proroga e vedremo cosa risponderà il governo, noi come sindaci dei comuni terremotati siamo certamente favorevoli a che questa proroga venga concessa a fronte del fatto evidente che non tutta la fase dell'emergenza post terremoto può dirsi conclusa», dice il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale. Del suo comune gli sfollati in albergo non superano la ventina, ma nella vicina Casamicciola Terme, il numero di quelli che aspettano una sistemazione abitativa più confortevole è sicuramente decuplicato.
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