Un anno senza Diego Maradona,
tutta Napoli ai piedi di «D10S»

Un anno senza Diego Maradona, tutta Napoli ai piedi di «D10S»
di Pino Taormina
Giovedì 25 Novembre 2021, 23:11 - Ultimo agg. 26 Novembre, 17:11
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C’è scritto “D10s” mettendo il numero 10 dentro la parola, palleggiando con le lettere come Diego Armando Maradona faceva col pallone. E davanti alla statua di “D10s” c’è chi depone una rosa, chi piange, chi palleggia con un pallone. Ci sono tanti vecchi compagni dei giorni di gloria (Bruscolotti, Giordano, Renica, Carannante, Di Fusco), il suo presidente degli anni d’oro (Ferlaino), il presidente di questo Napoli (De Laurentiis), il suo unico figlio maschio (Diego junior). Tutti insieme, per l’omaggio al Pibe de oro che il Comune di Napoli è riuscito finalmente a realizzare. A un anno dalla sua morte. La statua dell’artista Domenico Sepe, tutta in bronzo, era pronta a essere esposta già a luglio, ma alla fine tutto andò all’aria tra le polemiche tra la giunta di allora e il club azzurro per il timore degli assembramenti e perché De Laurentiis non ci sarebbe stato. Ieri invece c’erano tutti: i tifosi e il patron del Napoli. Che ha voluto rendere un doppio omaggio al campione argentino, prima depositando con il figlio Edoardo una composizione floreale al murale dei Quartieri Spagnoli, poi recandosi allo stadio che porta il nome di “D10s” per la manifestazione voluta dal sindaco. Una esposizione per poche ore, davanti al settore “Distinti” perché la statua di Sepe già in serata è stata rimossa dal Genio Civile e portata in un magazzino in attesa di tornare (ci vorranno almeno un paio di mesi) nella sua collocazione definitiva, che ancora non c’è, ma sempre nello stadio di Fuorigrotta.

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De Laurentiis non scontenta nessuno. Sabato era a Nola per l’ultima colata della statua forgiata a misura reale voluta da Stefano Ceci e che domenica sarà al centro delle celebrazioni in ricordo di Maradona a cui prenderanno parte Gianni Infantino, Aleksander Ceferin e Gabriele Gravina.

Ieri il patron era a Fuorigrotta per la statua voluta da Sepe e dal Comune (con Manfredi c’è un clima di stretta collaborazione) e che piace anche a Diego junior e alle sue sorelle. Perché neppure sulle statue gli eredi di Maradona e il suo storico amico e agente sono d’accordo. De Laurentiis prova a tenersi alla larga da queste faccende. Ai Quartieri Spagnoli ricorda Diego con affetto: «Il mito è mito e Maradona è come uno degli dei dell’Olimpo. Non c’è attore che lo possa imitare e identificare, lui è il più grande e lo rimarrà per l’eterno. È un peccato non averlo più qui con noi. Riesce a sprigionare ancora tanta energia, vedete quanti lo adorano, sono arrivate 300 persone dall’Argentina per celebrarlo. Metteremo più statue di Maradona in parti diverse dello stadio e anche negli spogliatoi, così i calciatori potranno toccare la mano o il piede del grande dio del calcio prima di ogni inizio di partita». 



I tifosi del Boca Juniors sono presenti a ogni evento della città. E c’erano pure allo stadio, ovviamente, rumorosamente impegnati ad arrampicarsi sulla cancellate per sistemare striscioni. De Laurentiis resta a lungo nello stadio e saluta l’autore dell’opera che lo abbraccia commosso: «È un’opera d’amore, ho voluto rendere omaggio anche a mio padre», dice Sepe. Il presidente sorride: «Sarò sempre vicino a chi realizza qualcosa in ricordo di Maradona». Gli ex azzurri arrivano un po’ alla volta. Bruscolotti e Giordano fanno un gesto improvviso. L’attaccante nota che sul braccio della statua manca qualcosa: «Manca la fascia, era il nostro capitano». E allora, Giordano si arrampica sulla statua con l’aiuto di Bruscolotti e ne mette una bianca che conservava da anni come una reliquia e che ha portato con sé. Tra gli applausi e gli olè. Gli azzurri di oggi si affidano a un messaggio di Insigne: «Saremo tutti presenti domenica al giro di campo della statua per onorare la sua immensa figura». Arriva di corsa anche Ferlaino, non si incrocia con De Laurentiis: «Gli ho voluto bene e questa statua è davvero bella». A fare gli onori di casa per il Comune, l’assessore allo sport Emanuela Ferrante, l’assessore alla Mobilità Edoardo Cosenza, il dirigente dei Grandi Impianti Gerarda Vaccaro e il responsabile dello stadio Giuseppe La Marca.

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