Mergellina, la resa dell'edicolante: «Troppi debiti, chiudo»

Mergellina, la resa dell'edicolante: «Troppi debiti, chiudo»
di Melina Chiapparino
Venerdì 5 Novembre 2021, 12:00
4 Minuti di Lettura

«Salvare l'edicola significa salvare un pezzo di storia a Napoli». Lo dice con commozione e quasi sotto voce perché Luciano Gargiulo che tutti conoscono come il giornalaio di Mergellina, è un uomo riservato e lo è ancora di più adesso che rischia di perdere l'edicola dove lavora da sempre. Non si tratta di un chiosco qualsiasi ma di una delle più antiche edicole cittadine, il cui destino si è intrecciato e oggi sembra inevitabilmente legato, alla funicolare di Mergellina, inaugurata nel 1931. La piccola edicola che affaccia sul lungomare partenopeo è stata tramandata di padre in figlio, a cominciare da nonno Pasquale fino al 66enne napoletano che ogni mattina insieme all'instancabile moglie Rosaria, alza la saracinesca. Tra pochi giorni però, il giornalaio di Mergellina potrebbe rimanere orfano di quel luogo che, per lui e la moglie, è stato praticamente un terzo figlio. «L'11 novembre ci sarà lo sfratto esecutivo dell'edicola - ha spiegato Luciano - rischiamo di non poter più lavorare, nonostante i grandi sacrifici che abbiamo fatto durante il lockdown e che ancora facciamo per mandare avanti l'attività».

L'edicola che si trova incastonata nella stazione della funicolare, a Mergellina, può vantare una storia rocambolesca di spostamenti e restyling. «Inizialmente l'edicola si trovava quasi esternamente rispetto alla struttura della stazione, poi per esigenze legate alla funzionalità della funicolare, abbiamo dovuto intraprendere dei lavori per realizzare i locali in una posizione centrale» racconta Luciano, riferendosi alla concessione edilizia ricevuta dal Comune di Napoli nel 1993 che comportò un investimento economico considerevole dell'edicolante.

I problemi che hanno portato all'emissione di un decreto ingiuntivo e che potrebbero concludersi con lo sfratto, sono cominciati poco dopo il 2008. «La necessità di ammodernamento della funicolare causò dapprima la chiusura dell'edicola e, successivamente, l'esigenza di una sua nuova allocazione» continua il giornalaio che da quel cambiamento ha cominciato il suo declino. 

L'edicola è sostanzialmente la stessa dal 2008, periodo in cui i titolari furono costretti, sempre per le necessità legate all'uso della funicolare, ad una riduzione degli spazi del locale e alla rinuncia dei servizi igienici. «Con meno spazio abbiamo dovuto rinunciare alla vendita di altre tipologie di prodotti che tipicamente le edicole vendono, oltre i giornali - ha raccontato Luciano - la posizione del locale che, doveva trovarsi dentro alla funicolare, è stata spostata con un ingresso all'esterno sulla rampa per i diversamente abili». Gli acquirenti sono diminuiti sempre più, per questo il giornalaio ha cercato di sfruttare un'apertura di emergenza che in effetti, è l'unica che collega gli ambienti interni della funicolare con la sua edicola. «La proprietà degli spazi adibiti all'edicola, e anticamente della famiglia Lancellotti, è passata, negli anni, dalla regione Campania all'Anm, a Metronapoli fino alle partecipate del Comune di Napoli» spiega il 66enne che oggi si ritrova a «dover dare circa 30mila euro all'Anm, per i debiti contratti negli ultimi anni». 

Il giornalaio di Mergellina, ha tentato di rinsaldare il disavanzo economico con quote erogate mensilmente ma l'incalzare della pandemia e il diluirsi dei viaggiatori che, oggi fanno i conti con la funicolare chiusa, non gli hanno permesso di risolvere la situazione. Eppure, Luciano nonostante i problemi non ha mai perso la voglia di prendersi cura di quel luogo, persino restaurando personalmente le lapidi storiche che furono rinvenute nella funicolare e che sono copie originali di altre più antiche. Si tratta di due grandi lapidi marmoree dedicate alla famiglia Lancellotti che, il 66enne, ha rimesso a nuovo con le proprie mani e gratuitamente. «Spero che il nuovo sindaco Gaetano Manfredi, abbia a cuore quest'edicola storica» ha concluso il giornalaio dall'animo gentile che, fuori l'edicola, dall'inizio della pandemia ha esposto cartelli con frasi gentili e consigli, scritti da lui, per tirare su il morale ai passanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA