Metropolitana di Napoli, fondi finiti e addio stazione dell'arte: via Virgilio dal Centro Direzionale

Metropolitana di Napoli, fondi finiti e addio stazione dell'arte: via Virgilio dal Centro Direzionale
di Paolo Barbuto
Giovedì 10 Dicembre 2020, 10:00 - Ultimo agg. 10:10
4 Minuti di Lettura

A Napoli la metropolitana dell'arte si farà senza arte: le casse di Palazzo San Giacomo sono vuote, i costi sono alti, l'imperativo è tagliare, tagliare ovunque e ad ogni costo. Il primo a fare le spese dei colpi d'accetta del Comune di Napoli è stato Virgilio che avrebbe dovuto essere riprodotto sulla copertura della nascente stazione del Centro Direzionale: avrebbe dato il benvenuto ai visitatori, visibile dai finestrini degli aeroplani in atterraggio a Capodichino. Una lettera è stata spedita qualche giorno fa alla Metropolitana Spa che si occupa della fase di costruzione: fermate la porzione del progetto che riguarda l'opera d'arte sulla copertura. Non si farà perché non ci sono soldi.

Il presidente di Metropolitana Spa, Ennio Cascetta, ha accolto con dolore la missiva ma non ha potuto fare altro che adeguarsi alle scelte del committente: «Questa è un'altra occasione persa per la città», ha detto ieri laconicamente quando ha dovuto commentare la cancellazione del ritratto di Virgilio. 

La notizia ha messo un po' in subbuglio anche i lavoratori della Igr, che si occupano della stazione del Centro Direzionale, i quali fin dall'inizio del 2020 hanno dovuto combattere per riuscire ad ottenere gli stipendi, a causa dei costanti ritardi nei pagamenti.

Sapere che una parte del progetto è stata ridimensionata, ha riacceso preoccupazioni mai sopite, soprattutto alla luce del fatto che una parte dei dipendenti ha già due mensilità arretrate e, fra dicembre e tredicesima, c'è la preoccupazione che si possa rapidamente arrivare a quattro stipendi da incassare ancora. 

La copertura della stazione del Centro Direzionale non ha avuto una gestazione felicissima. Benedetta Tagliabue, l'archistar che disegnò la struttura napoletana pensando a un gemellaggio con la sua Barcellona, città che l'ha adottata, inizialmente aveva previsto che l'intera struttura fosse ricoperta da maioliche bianche e azzurre.

Dopo qualche anno, con un po' di coraggio, da Napoli chiamarono Barcellona: scusi, architetto, quelle maioliche prevedono una manutenzione troppo esosa, e poi pesano, bisognerebbe rinforzare la struttura e i costi lieviterebbero. Non è che può farsi venire un'altra idea?

Benedetta Tagliabue, con un sorriso rispose che forse qualcosa si poteva fare e mise sul tavolo la seconda proposta, quella di realizzare sull'immensa copertura una raffigurazione di Virgilio, mago e primo, innamorato, protettore della città. Un simbolo laico per dare il benvenuto a chi si avvicina a Napoli dall'alto. La proposta venne accolta con entusiasmo. 

Qualche giorno fa, però, è stata cestinata. Adesso bisogna trovare il coraggio di dirlo alla Tagliabue che potrebbe non prenderla bene. Del resto palazzo San Giacomo è abituato a far montare su tutte le furie i grandi architetti: accadde qualche anno fa con Massimiliano Fuksas che vide modificato il suo progetto per la stazione Duomo e minacciò di ritirare la sua firma dal progetto prima di arrivare a un accordo che costò tantissimi interventi. 

Ma perché non ci sono più i denari necessari al completamento delle strutture della metropolitana? Perché la realizzazione della strada ferrata sotterranea è finanziata per la metà con fondi nazionali del programma Fsc che significa fondo di sviluppo e coesione, per il 20% da altri fondi statali e per un rimanente 30% dal Comune di Napoli.

Nello specifico, la tratta Garibaldi-Capodichino, quella attualmente in costruzione, che prevede anche la fermata al Centro Direzionale, ha uno stanziamento totale da 593 milioni di euro. Stando alla delibera del Cipe del 2014 che varò quest'iniziativa, 300 milioni provengono dal fondo Sviluppo e Coesione, 113 milioni da fondi statali e 180 milioni avrebbe dovuto metterli il Comune di Napoli chiedendo un mutuo. 

 

Adesso tutti voi capirete che con le casse vuote di palazzo San Giacomo non c'è possibilità di pescare denari da investire su progetti già in corso che avrebbero dovuto essere garantiti da solide coperture finanziarie, sicché si sta prendendo l'accetta per tagliare ad ogni costo.

Innanzitutto via la raffigurazione artistica di Virgilio dal Centro Direzionale. E poi? Poi la scure si abbatte anche su Capodichino dove era prevista la costruzione di un parcheggio multipiano da 500 posti (con due piani interrati) da affidare al gestore dell'aeroporto per restituire gli spazi sottratti con la stazione della Metropolitana. All'inizio del 2020 il parcheggio aveva già perduto la porzione interrata e s'era ridotto a soli 300 posti. Adesso è pronto ad essere totalmente cancellato. Via anche il parcheggio, bisogna risparmiare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA