Metropolitana di Napoli, pressing sui nuovi treni: contatti tra Comune e ministero

Metropolitana di Napoli, pressing sui nuovi treni: contatti tra Comune e ministero
di Valerio Esca
Giovedì 7 Luglio 2022, 08:00 - Ultimo agg. 15:33
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Il pressing del sindaco Gaetano Manfredi sul ministero dei Trasporti e su Ansfisa è continuo e quotidiano. I contatti tra il Gabinetto di Palazzo San Giacomo e quello del ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili sono fittissimi. Al netto dei rapporti tra i dirigenti dei due Enti, utili sicuramente a sbrogliare la matassa della burocrazia, è lo stesso ex rettore, che vanta con il numero uno del Mims Enrico Giovannini un ottimo rapporto, a interessarsi alla questione legata ai ritardi sul via libera per i nuovi treni linea 1. Basti ricordare le parole pronunciare da Manfredi tre giorni fa, quando ha sottolineato come i collaudi «stiano andando avanti con esito positivo», ma con «una certa lentezza». Quanto a trasferte romane, a Il Mattino risulta che l'assessore alla Mobilità Edoardo Cosenza sia stato nella capitale per una due giorni organizzata dal Consorzio interuniversitario ReLuis (rete dei laboratori universitari di Ingegneria sismica), tra le altre cose presieduto dallo stesso assessore comunale, per temi legati alla Protezione civile. Non è escluso che abbia fatto un passaggio al ministero, ma se fosse si tratterebbe di contatti informali. Da fonti istituzionali romane legate all'Authority che si occupa di sicurezza nelle ferrovie non risultano incontri ufficiali in cui si è discusso dei nuovi treni di linea 1. Il ragionamento è il seguente: «Se qualcuno da Napoli è andato al ministero non lo ha fatto per parlare di treni».

L'azione insistente del primo cittadino sul Mims non si placa.

Manfredi vuole a tutti i costi mettere almeno un treno sui binari della linea 1 entro la fine dell'estate. «Ci sono continue richieste di documentazione - ha ribadito Manfredi appena 72 ore fa - e ho sottolineato al ministero che queste cose devono essere fatte con più velocità. La sicurezza rappresenta ovviamente il primo fattore, però poi quando la sicurezza diventa burocrazia a quel punto non andiamo più bene». «Attendiamo sviluppi» hanno fatto sapere poi ieri sera da Palazzo San Giacomo. Il sindaco resta convinto «che ci sarà un'accelerazione nelle prossime settimane per chiudere il collaudo dei treni e cominciare a mettere almeno il primo a regime». Manfredi aveva promesso alla città un regalo per l'estate, ovvero il taglio del nastro sul primo convoglio. Ma il rischio di dover rimandare all'autunno il varo dei treni realizzati da Caf, società spagnola, è altissimo. Ma cosa manca per il via libera? I treni per poter essere utilizzati dal pubblico devono completare il collaudo di 5mila chilometri, andando avanti e indietro su tutta la linea. Operazioni che sono state effettuate di notte in questi ultimi mesi. Finiti i test di sicurezza, che comprendono anche frenate sia in discesa che in salita, serve l'autorizzazione per la messa in funzione. Ok che dovrà arrivare proprio dal ministero e da Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali). 

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Intanto cresce l'attesa per la linea 6, che collegherà piazza Municipio con Fuorigrotta. I tecnici di Palazzo San Giacomo stanno seguendo tutta la parte dei collaudi e della messa in esercizio. Un percorso complesso perché si tratta di una linea mista, con una parte realizzata diversi anni fa, mentre l'altra è molto recente. Ci sono poi interventi di manutenzione su alcune stazioni che il Comune ha deciso di concentrare nel periodo estivo, considerando la minore pressione di scuole e università. Intanto nel 2023 chiuderà la funicolare di Chiaia, come lo stesso Manfredi ha evidenziato pochi giorni fa. «È arrivata al limite del tempo di esercizio quindi necessariamente dovrà chiudere sono state già date delle proroghe. Quindi siamo fuori dal tempo di esercizio. Però quello che cercheremo di fare è di ridurre al minimo il tempo di chiusura perché i disagi dei cittadini siano limitati in un tempo non troppo lungo». La chiusura dovrebbe avvenire a gennaio del prossimo anno. In questi mesi verranno espletate le gare e andrà concordato con il ministero un percorso che possa far coincidere i tempi dei lavori con i tempi della chiusura. 

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