II primo dei nuovi treni della linea della Metropolitana di Napoli, consegnati da marzo 2020 dalla impresa spagnola Caf ed ancora fermi nei depositi, potrà entrare in servizio «tra circa 6 mesi». Lo ha detto il direttore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, subentrata all'Ustif dal 1 gennaio, ingegner Domenico De Bartolomeo. «Procederemo accelerando al massimo le prove statiche su ogni convoglio - ha aggiunto il direttore di Ansfisa - ma le prove dinamiche e il pre-esercizio, che richiedono tempi tecnici non comprimibili, andranno fatte per ogni treno. Sono fondamentali per la tutela e la sicurezza di tutti. Contiamo, se la documentazione sarà in linea e se non ci saranno altri imprevisti, di poter dare l'ok ai primi treni tra circa 6 mesi».
Il Ministero ha chiesto al comune di Napoli di produrre una perizia di un «soggetto estraneo alla commessa» dopo l'incendio avvenuto a luglio. «Non abbiamo ancora ricevuto la relazione - ha replicato De Bartolomeo - ma sono sicuro che sia questione di giorni. Non mi risulta alcuna difficoltà». Quanto alle prove statiche (in officina), dei nuovi treni, il direttore di Ansfisa ha confermato che sono iniziate a dicembre. «Sono state fatte due sedute - aggiunge - le altre sono in programma nelle prossime settimane.
Nel frattempo abbiamo avviato l' esame della documentazione probatoria. Se non ci saranno problemi, successivamente si passerà alle prove dinamiche e quindi al pre-esercizio con la percorrenza di 5000 km sulla rete. Questo prenderà circa 3-4 mesi di tempo. A valle dell'immissione in esercizio del primo treno sarà necessario prevedere la formazione del personale per l'abilitazione alla conduzione di questo materiale rotabile».
Sul funzionamento disastroso della linea 1 della metro, che conta su appena 5-6 treni al giorno, con tempi di attesa fino a 25 minuti e continui guasti, oltre ai rischi di contagio per passeggeri accalcati sulle banchine, De Bartolomeo rimanda ad altre responsabilità: «Ansfisa lavora a tutela della sicurezza dei passeggeri. Gli altri aspetti legati alla qualità del servizio, seppure molto importanti, devono essere affrontati in altri contesti».
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