Napoli, gli asili comunali senza più educatori: fuori trecento bambini

Napoli, gli asili comunali senza più educatori: fuori trecento bambini
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 25 Gennaio 2019, 07:00
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I timori dei mesi scorsi si sono trasformati nel peggiore degli incubi: dal prossimo anno scolastico ben otto scuole dell'infanzia comunali chiuderanno i battenti. Più di 300 bambini saranno a spasso, senza contare circa 40 dipendenti impegnati negli asili che saranno o spalmati su altre scuole oppure senza incarico. La comunicazione arriva da Giovanni Paonessa, dirigente del Servizio educativo e Scuole comunali, che in una circolare informa l'assessore Annamaria Palmieri, direttore generale, direttore centrale Welfare e Servizi Educativi e direttori delle dieci Municipalità di non aprire le iscrizioni in otto scuole comunali distribuite in sei Municipalità. Le famiglie dovranno trovare asili alternativi per i loro piccoli, con la speranza di riuscire a entrare in graduatoria in quelli comunali ancora aperti seppure a grande distanza da casa, oppure dover ricorrere a quelli privati, con un'imprevista ingente spesa mensile. A rischio poi anche altre due asili: Paonessa intende accorpare due coppie per evitarne la chiusura a metà, ma che comunque creerà disagi ad almeno altre 80 famiglie. Alla base della decisione c'è la mancanza di personale, soprattutto di educatrici, che non è possibile assumere neanche con contratti a tempo determinato poiché le casse comunali non sono in grado di sostenere queste spese. La scelta delle chiusure scuote famiglie e lavoratori, così come i sindacati Fp-Cgil del Comune di Napoli che chiedono l'immediata convocazione di un tavolo di confronto e l'immediata sospensione delle decisioni prese.
 
Ieri il Comune ha aperto le iscrizioni alle scuole dell'infanzia comunali per l'anno scolastico 2019/20, possibile fino al 28 febbraio, per i bambini residenti che entro il 31 dicembre 2019 avranno compiuto o compiano il terzo anno di età, ossia i nati nel 2014, 2015 e 2016. Sul sito dell'amministrazione comunale un lungo elenco di documenti da produrre e quello delle 62 scuole presenti sul territorio divise per Municipalità. Tutto sembrerebbe nella norma se non fosse che 8 di quei 62 asili non accetteranno iscrizioni e le famiglie lo scopriranno soltanto al momento della presentazione della richiesta.

Quest'anno in questi otto asili sono iscritti 326 bimbi, dove resteranno fino a giugno. Poi da settembre, se non hanno compiuto l'età per il passaggio alla scuola primaria, si vedranno sballottare in una scuola nuova. A preoccupare le famiglie c'è anche l'aspetto economico. Diminuendo l'offerta sul territorio, si corre il rischio di non vedere il proprio bimbo ammesso negli asili comunali più vicini, e dover optare su altri più distanti oppure obbligati a iscriverli a un asilo privato con una retta salata da pagare. I tagli decisi dal dirigente Giovanni Paonessa prevedono la chiusura delle scuole dell'infanzia a Posillipo, Capodimonte, Arenella, Barra, Ponticelli, Pianura e Fuorigrotta. Salvi gli asili di Municipalità 2, 4, 7 e 8, mentre a rischio uno dei plessi «Lotto 10 H» e «Lotto 1 N» a Scampia, e «Marco Aurelio» e «Catone» di Soccavo, che il dirigente vuole accorpare salvandone una, che comunque metteranno fuori circa 80 bimbi.

Immediata la reazione di Danilo Criscuolo e Antonio Ferraro, responsabili del coordinamento Fp-Cgil del Comune di Napoli, del segretario metropolitano Salvatore Tinto e delle Rsu che a conoscenza del dimensionamento per l'anno scolastico 2018/2019, sottolineano «le ricadute sull'organizzazione del lavoro per l'anno scolastico a venire, senza contare le 300 famiglie che da un giorno all'altro verranno a sapere di questa nuova organizzazione e infine ma non ultima l'inevitabile ricaduta occupazionale di tali scelte, impongono l'immediata convocazione di un confronto, con contestuale richiesta di immediata sospensione» delle decisioni prese dal dirigente.
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