I timori dei mesi scorsi si sono trasformati nel peggiore degli incubi: dal prossimo anno scolastico ben otto scuole dell'infanzia comunali chiuderanno i battenti. Più di 300 bambini saranno a spasso, senza contare circa 40 dipendenti impegnati negli asili che saranno o spalmati su altre scuole oppure senza incarico. La comunicazione arriva da Giovanni Paonessa, dirigente del Servizio educativo e Scuole comunali, che in una circolare informa l'assessore Annamaria Palmieri, direttore generale, direttore centrale Welfare e Servizi Educativi e direttori delle dieci Municipalità di non aprire le iscrizioni in otto scuole comunali distribuite in sei Municipalità. Le famiglie dovranno trovare asili alternativi per i loro piccoli, con la speranza di riuscire a entrare in graduatoria in quelli comunali ancora aperti seppure a grande distanza da casa, oppure dover ricorrere a quelli privati, con un'imprevista ingente spesa mensile. A rischio poi anche altre due asili: Paonessa intende accorpare due coppie per evitarne la chiusura a metà, ma che comunque creerà disagi ad almeno altre 80 famiglie. Alla base della decisione c'è la mancanza di personale, soprattutto di educatrici, che non è possibile assumere neanche con contratti a tempo determinato poiché le casse comunali non sono in grado di sostenere queste spese. La scelta delle chiusure scuote famiglie e lavoratori, così come i sindacati Fp-Cgil del Comune di Napoli che chiedono l'immediata convocazione di un tavolo di confronto e l'immediata sospensione delle decisioni prese.
Ieri il Comune ha aperto le iscrizioni alle scuole dell'infanzia comunali per l'anno scolastico 2019/20, possibile fino al 28 febbraio, per i bambini residenti che entro il 31 dicembre 2019 avranno compiuto o compiano il terzo anno di età, ossia i nati nel 2014, 2015 e 2016. Sul sito dell'amministrazione comunale un lungo elenco di documenti da produrre e quello delle 62 scuole presenti sul territorio divise per Municipalità. Tutto sembrerebbe nella norma se non fosse che 8 di quei 62 asili non accetteranno iscrizioni e le famiglie lo scopriranno soltanto al momento della presentazione della richiesta.
Quest'anno in questi otto asili sono iscritti 326 bimbi, dove resteranno fino a giugno. Poi da settembre, se non hanno compiuto l'età per il passaggio alla scuola primaria, si vedranno sballottare in una scuola nuova. A preoccupare le famiglie c'è anche l'aspetto economico. Diminuendo l'offerta sul territorio, si corre il rischio di non vedere il proprio bimbo ammesso negli asili comunali più vicini, e dover optare su altri più distanti oppure obbligati a iscriverli a un asilo privato con una retta salata da pagare. I tagli decisi dal dirigente Giovanni Paonessa prevedono la chiusura delle scuole dell'infanzia a Posillipo, Capodimonte, Arenella, Barra, Ponticelli, Pianura e Fuorigrotta. Salvi gli asili di Municipalità 2, 4, 7 e 8, mentre a rischio uno dei plessi «Lotto 10 H» e «Lotto 1 N» a Scampia, e «Marco Aurelio» e «Catone» di Soccavo, che il dirigente vuole accorpare salvandone una, che comunque metteranno fuori circa 80 bimbi.
Immediata la reazione di Danilo Criscuolo e Antonio Ferraro, responsabili del coordinamento Fp-Cgil del Comune di Napoli, del segretario metropolitano Salvatore Tinto e delle Rsu che a conoscenza del dimensionamento per l'anno scolastico 2018/2019, sottolineano «le ricadute sull'organizzazione del lavoro per l'anno scolastico a venire, senza contare le 300 famiglie che da un giorno all'altro verranno a sapere di questa nuova organizzazione e infine ma non ultima l'inevitabile ricaduta occupazionale di tali scelte, impongono l'immediata convocazione di un confronto, con contestuale richiesta di immediata sospensione» delle decisioni prese dal dirigente.
Napoli, gli asili comunali senza più educatori: fuori trecento bambini
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 25 Gennaio 2019, 07:00
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