Galleria Vittoria a Napoli: dopo un mese lavori ancora al palo

Galleria Vittoria a Napoli: dopo un mese lavori ancora al palo
di Paolo Barbuto
Lunedì 10 Maggio 2021, 23:52 - Ultimo agg. 11 Maggio, 12:04
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Il tempo non concede sconti, avanza inesorabile e costringe chiunque ad affrontare le scadenze, anche il Comune di Napoli che non ha ancora fatto partire il cantiere della Galleria Vittoria

Il tempo a disposizione per rimettere a posto il tunnel era di 120 giorni, un mese fa. Di giorni, insomma, ne sono passati già trenta, ma a rimettere a posto la galleria non c’è ancora nessuno. La scadenza di agosto è stata fissata dalla Procura nella prima decade di aprile, dopo aver concesso il dissequestro della galleria, messa sotto sigilli a settembre quando uno dei pannelli della volta venne giù. Un primo dissequestro venne sollecitato a dicembre ma i magistrati, dopo aver chiesto una consulenza, rispedirono indietro il progetto di ristrutturazione di Palazzo San Giacomo spiegando che occorreva maggiore sicurezza. Adesso sembra che la sicurezza sia stata accertata, perciò è stato concesso il dissequestro per consentire l’inizio dei lavori. Ma quei lavori non iniziano.

Ci sono parole che, nel microcosmo di una città, diventano testate d’angolo dell’affidabilità di chi le pronuncia: «È una “boutade” giornalistica la notizia della riapertura al traffico della Galleria Vittoria nel periodo estivo.

Il tunnel tornerà percorribile entro il 21 marzo 2021», era irridente l’assessore Clemente lo scorso dicembre quando pronunciò queste parole per smentire una notizia pubblicata dal nostro giornale.

Adesso l’assessore, che indossa già la casacca da candidata a sindaco arancione per il post-de Magistris, giura che i tempi imposti dalla Procura saranno pienamente rispettati e che entro il mese di agosto quel tunnel sarà nuovamente a disposizione dei napoletani. Ha pure tuonato che «si lavorerà giorno e notte», anche se, per adesso, non si lavora né di giorno né di notte.

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Il primo step è la realizzazione di un progetto esecutivo. Secondo notizie di stampa, mai confermate da palazzo San Giacomo, il documento sarebbe stato affidato all’ingegnere Filuppo Cavuoto al quale già lo scorso autunno venne affidato il servizio “di analisi dei risultati delle indagini strumentali nell’ambito degli interventi di rimozione di parte del rivestimento della galleria Vittoria”, com’è chiarito nella determinazione dirigenziale numero 62/K del 28 ottobre 2020. 

Non esistono certezze sullo stato d’avanzamento di quel progetto. Esiste, per adesso, solo una notizia, che filtra dall’assessorato ai lavori pubblici, secondo la quale nella giornata di domani verranno eseguite ulteriori “prove da carico” per conoscere le reali capacità di resistenza della volta del tunnel. Chissà se queste ulteriori analisi saranno quelle definitive, nel caso in cui lo fossero, forse potrebbe essere consegnato il progetto esecutivo e potrebbero iniziare i lavori che, secondo il Comune di Napoli, saranno affidati all’Anas nell’ambito di un accordo già preso negli ultimi mesi.  

 

Nel frattempo la porzione di città che sta accogliendo da otto mesi il traffico deviato dal tunnel della Vittoria, inizia a mostrare segni di cedimento. Secondo l’ultimo dato ufficiale raccolto da Palazzo San Giacomo, ogni giorno la Galleria Vittoria accoglie 36mila passaggi di auto per ogni senso di marcia: in tutto 72mila transiti che, dal mese di settembre, sono deviati sulle strade limitrofe che, ovviamente, iniziano a mostrare segni di cedimento. Avvallamenti, asfalto che s’inizia a lesionare, tombini sfondati come quello che per giorni ha ristretto il transito proprio all’ingresso del tunnel, dal lato di via Acton, e che solo nello scorso week end è stato risistemato. 

Proprio la questione dei percorsi alternativi, che riguarda il lungomare un tempo liberato e oggi occupato per far passare le auto private della galleria, è al centro di una iniziativa dell’associazione “Cittadinanza Attiva in difesa di Napoli”, sostenuta dall’avvocato Manfredi Nappi e dal consigliere municipale Francesco Salerno. In un comunicato congiunto si chiede di fermare il progetto di restyling del lungomare che prevederebbe la riduzione delle carreggiate per dare maggior spazio a ristoranti e pedoni perché quella strada diventa determinante in caso di difficoltà di viabilita: «Con un atto notificato il 16 aprile abbiamo evidenziato l’irrazionalità del progetto e la sua incompatibilità rispetto agli atti di pianificazione comunale (piano emergenza, piano traffico e piano urbanistico), sollecitando l’Agenzia per la Coesione Territoriale ed il Ministro del Sud, all’attività di controllo e monitoraggio sulla spesa dei fondi e ad impegnarli all’implementazione della flotta autobus che, come ammesso dalla stessa amministrazione comunale, si è ridotta da 700 a 280 veicoli in circolazione». 

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