Napoli punta sul turismo sportivo: ​«E ora un museo per Maradona»

Il primo passo sarà l'apertura dello stadio ai visitatori

Le luminarie davanti al murale dei Quartieri spagnoli
Le luminarie davanti al murale dei Quartieri spagnoli
di Valentino Di Giacomo
Martedì 20 Dicembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 18:00
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«Adesso bisogna avviare un percorso comune per provare a creare un museo del calcio anche a Napoli per rendere omaggio alla squadra e al culto per Maradona». Il Comune scende in campo per progettare un itinerario turistico che riesca a convogliare in un piano definito la passione popolare per Diego e per la città.

Basta vedere ciò che accade al murale per Maradona ai Quartieri Spagnoli. Fino a diecimila persone al giorno provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo assiepate per ammirare da vicino il murale dedicato a Diego Armando Maradona e il suo altarino. Un omaggio creato più di 30 anni fa dal basso, dal popolo, e che con la morte di Diego è diventata - al pari del Maschio Angioino o del Castel dell’Ovo - un’immagine inscindibile dalla città, dalle bellezze da ammirare irrinunciabilmente quando si arriva a Napoli.

Da quando Diego non c’è più il murale ha inaugurato una nuova tradizione, un nuovo rito (quasi come il culto di San Gennaro) nato dal calore popolare che, probabilmente, la città porterà con sé per decenni. “Largo Maradona” è tappa fissa nel giorno della nascita del Pibe (il 30 ottobre), o per ricordare El Diez nel tragico anniversario della sua scomparsa il 25 novembre. Il murale dei Quartieri Spagnoli è ormai meta di pellegrinaggi con turisti in arrivo da ogni punto del globo tutti i giorni. Ora è anche luogo di ritrovo per festeggiare, come si è visto domenica, la vittoria ai Mondiali dell’Argentina. Napoli diventata epicentro della festa con Buenos Aires e con Doha.

Tutto questo si chiama, tecnicamente, turismo sportivo. Ed è il calcio a fare, come sempre la parte del leone, muovendo solo in Europa cifre per decine di miliardi di euro. 

La passione c’è, storia e tradizioni per richiamare ancor più turisti pure, manca in città un modo per mettere a frutto quel patrimonio materiale (e ancor di più sentimentale) che esiste e si rinnova grazie all’inventiva partenopea. Il murale e l’altarino per Diego, ad esempio, sorti su un’area privata, generano profitti per le bancarelle improvvisate del posto. Una di queste, la scorsa settimana, è stata anche oggetto di un sequestro di materiale contraffatto da parte della guardia di finanza, ma la figlia della persona denunciata ha scritto al Mattino per spiegare che proveranno con i loro commercialisti a mettersi in regola rivendicando che “Largo Maradona” sia una loro idea. Su Tripadvisor ci sono pure guide improvvisate che vendono tour al murale per 25 euro. «L’obiettivo ora - spiega l’assessore al Turismo, Teresa Armato - è creare un meccanismo virtuoso attorno a questo culto popolare per il Napoli e per Maradona e non solo ai Quartieri Spagnoli. La città ha tutte le carte in regola per attirare ancora più turisti anche nel segmento del turismo sportivo».

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Lo sviluppo del turismo calcistico è sul tavolo degli assessori al Turismo e allo Sport, Teresa Armato ed Emanuela Ferrante, ma non si limiterà ad una possibile regolamentazione dell’area intorno al murale. «Una delle azioni progettuali da mettere in cantiere per il 2023 - racconta l’assessore Armato - è fare in modo di creare un itinerario turistico in città che faccia conoscere ai visitatori i luoghi più importanti, come il murale di San Giovanni a Teduccio o le statue dedicate a Maradona. L’obiettivo è creare un meccanismo virtuoso su due binari: uno è ospitare i grandi eventi sportivi mondiali come avvenuto per il torneo Atp di tennis, l’altro è accompagnare la crescita di questo genere di turismo mettendo in collegamento l’intera filiera». Sono maturi i tempi, dopo “l’effetto-Doha” con la vittoria dell’Argentina. 

 

Il primo passo che il Comune proverà a compiere è l’apertura in pianta stabile dello stadio “Maradona” per consentire ai tanti turisti che lo chiedono di visitare l’impianto dove per sette anni si è esibito il più grande calciatore della storia e dove da anni la squadra di De Laurentiis compie imprese leggendarie. Già ora la partita degli azzurri allo stadio - come più volte segnalato dallo stesso Calcio Napoli - attrae migliaia di turisti per assistere ai match dei ragazzi di Spalletti. Serve, per questo, un’intesa tra il Comune e De Laurentiis. C’è poi la possibilità di creare un museo del Napoli Calcio, ma anche per Maradona trovando magari un accordo con chi ne detiene i diritti d’immagine. Serve un tavolo di discussione tra tutti gli attori coinvolti: è l’obiettivo del Comune messo in agenda tra i propositi per il nuovo anno. Un volano economico per l’intera città da non disperdere.
 

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