Napoli, via Aniello Falcone tappeto di rifiuti: si riaccende lo scontro con i baretti

Napoli, via Aniello Falcone tappeto di rifiuti: si riaccende lo scontro con i baretti
di Mariagiovanna Capone
Sabato 7 Aprile 2018, 10:09
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Il termometro della movida al Vomero si surriscalda il giovedì sera come testimonia il tappeto di bottiglie e bicchieri sparsi lungo via Aniello Falcone e ritrovati il mattino seguente. Le immagini scattate da Mauro Boccassini, presidente del comitato dei residenti, hanno fatto il giro dei social e si aggiungo alle innumerevoli altre fotografie del venerdì mattina. «La strada si presenta in quel modo dopo l'ennesimo giovedì notte di delirio» commenta. «Non capiamo davvero con quale coraggio i gestori parlino di rispetto delle regole. Ovviamente tutto sarà ripulito solo la sera alle 18 quando i discobar riapriranno e si prepareranno a una nuova notte di baldoria». «Questo degrado - continua il presidente del Comitato Via Aniello Falcone - è causato principalmente dalla clientela di bassissimo livello che frequenta la movida dei baretti che non si limita solo a sporcare ma che spesso si lascia andare ad atti vandalici contro le proprietà private e pubbliche». È da settimane, infatti, che le auto dei residenti sono «continuamente vandalizzate da ignoti. Specchietti, tergicristalli, frecce... il tutto trovato a terra distrutto, calpestato. Ci sono residenti che hanno subito 3-4 atti di questo tipo». Azioni che non hanno un volto né un nome, ma che per i residenti «sono frutto della movida» come il lancio di bottiglie contro tetti e finestre sottostanti i muretti.
 
Sui rifiuti abbandonati sulla panoramica strada collinare meta di tanti turisti, intervengono i gestori dei baretti. «Come gestori puliamo l'area antistante i locali come siamo tenuti a fare» spiega Aldo Maccaroni, presidente dell'associazione Baretti Aniello Falcone. «L'ordinanza del novembre scorso recita: Gli esercenti dovranno provvedere al mantenimento della pulizia ed ordine dell'area antistante e limitrofa al rispettivo locale durante l'orario di apertura nonché alla realizzazione di un servizio di pulizia aggiuntiva a quello normalmente svolto istituzionalmente subito dopo l'orario di chiusura. Cosa che avviene puntualmente. Quello che c'è sui muretti, dall'altra parte del marciapiedi, purtroppo sono segno di inciviltà di alcuni consumatori e del mancato passaggio dell'Asia. Noi non siamo tenuti a pulire: così come non ci è consentito il servizio ai muretti, allo stesso modo non dobbiamo obbligatoriamente pulirli, anche perché l'attraversamento della strada è pericoloso e non di nostra competenza». «Le foto denotano due cose: l'inefficienza dell'Asia e la poca intelligenza di alcuni esercenti che invece di tutelare il territorio in cui insistono le loro attività, aspettano l'intervento del comune» spiega Marcello D'Avino del «Baik» che si è tirato fuori dall'associazione baretti di recente. «Non c'è stata violazione dell'ordinanza sindacale, in quanto la stessa parla di pulizia delle zone antistanti e limitrofe ai locali: le foto riguardano i muretti di fronte le attività. Noi, però, puliamo anche il muretto di fronte sebbene sia considerato pericoloso a causa dell'attraversamento della strada e non sia di nostra competenza».

Boccassini interviene e spiega che «i gestori dichiarano che la pulizia dei muretti gli sarebbe addirittura vietata perché vi è pericolo per i dipendenti durante l'attraversamento stradale. Però non è insolito vedere cameriere che servono cocktail sui muretti o recuperano i bicchieri di vetro dei locali. Inoltre, alla riapertura delle 18 puliscono tutto per i clienti in arrivo. Mi sembra contraddittorio e svela l'ennesima mistificazione per spogliarsi di un obbligo chiaramente sancito al punto 4 dell'ordinanza n.1202 del novembre scorso e dimostra ancora una volta che malgrado gli appelli al dialogo dei gestori quest'ultimi non fanno alcunché per venire incontro alle esigenze dei residenti ma badano solo ai propri affari». Il rappresentante dei residenti insiste che «l'ordinanza non viene rispettata» e pubblica altre prove sulla pagina social del comitato Aniello Falcone dove «in un video registrato giovedì notte da un'abitazione posta al quarto piano, si sente chiaramente musica e sono le due meno un quarto. L'ordinanza di novembre prevede che dopo mezzanotte non si debba sentire musica all'esterno dei locali. Nel week-end, quando c'è la polizia municipale, la musica non c'è, ora che hanno spostato le feste al giovedì, la musica c'è». Per questo motivo il comitato guidato da Boccassini ha inviato alla polizia municipale e al Comune la petizione firmata da 419 residenti per richiedere l'estensione del presidio notturno anche al giovedì notte.
 

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