Napoli, in piazza Plebiscito cantiere della linea 6: «Lavori fino a giugno»

Si parte con il rifacimento dei marciapiedi, in via Serra già avviato lo smantellamento

Il cantiere al Plebiscito
Il cantiere al Plebiscito
di Gennaro Di Biase
Venerdì 23 Febbraio 2024, 00:03 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 09:03
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C’è un nuovo cantiere al Plebiscito. Non riguarda il restyling della piazza simbolo della città ma il rifacimento dei marciapiedi di via Gennaro Serra, nella zona in cui a breve aprirà la stazione della linea 6 di Santa Maria degli Angeli. L’area è piuttosto ampia e si trova a una decina di metri dalla Basilica di San Francesco di Paola, dal lato della Prefettura. «Useremo piazza del Plebiscito come deposito», rivelano gli operai dal cantiere. I marciapiedi sono già stati smantellati. «I cantieri dureranno fino a giugno», spiegano dallo scavo di Monte di Dio. La circolazione da via Nicotera verso via Gennaro Serra è stata deviata.

A sorvegliare il varco all’incrocio tra via Gennaro Serra e via Nicotera ci sono i vigili urbani. Il traffico, da queste parti, è piuttosto intenso, specialmente nelle ore di punta. I tanti anni di lavori per la metro di Santa Maria degli Angeli hanno svuotato la zona a livello commerciale, ma auto e scooter sono tanti. «Stiamo lavorando - aggiungono gli operai - la chiusura del cantiere è prevista a giugno». L’area transennata è piuttosto lunga, e occupa più o meno un terzo della carreggiata di via Serra. Un intervento che di sicuro risulterà funzionale all’apertura della linea 6, la cui messa in circolazione - annunciata dal Comune a ridosso dell'estate ‘24 - porterà benefici indiscutibili. Verrà chiuso l’anello tra Napoli Ovest e Municipio, dove ci sarà l’interscambio con la linea 1, grazie anche alla grata di areazione del tunnel costruita proprio al Plebiscito, per uno scavo condito da polemiche negli anni scorsi. Vantaggi sul medio periodo, dicevamo. Ma la passeggiata tipo del turista, al momento, non è certo priva di degrado. A cominciare dal mare “annerito” della metro di Toledo: tanti pannelli luminosi sono spenti, o lampeggiano come neon obsoleti. Le lastre del pavimento della via dello shopping sono devastate, tra transenne e fossi. La facciata principale della Galleria Umberto è ancora impacchettata, dal lontano 2014. Al quadro, ora, si aggiunge il nuovo cantiere del Plebiscito. La scelta del cantiere di «deposito», qui, potrebbe far discutere. Nuovamente.

Per la fase uno dei lavori, che va dal 19 febbraio al 20 marzo 2024, è disposto il divieto transito su via Gennaro Serra in entrambi i sensi di marcia, dalla confluenza con via Egiziaca a quella con via Monte di Dio, a esclusione di mezzi di soccorso, forze dell’ordine e dei residenti di vico Santo Spirito e Santa Maria degli Angeli 1 provenienti da via Nicotera. Percorsi alternativi su via Nardones, Gradoni di Chiaia, Santa Caterina da Siena, vico Mondragone, via Nunziatella, via Egiziaca a Pizzofalcone, e infine via Gennaro Serra. Per la fase due, dal 21 marzo al 30 aprile 2024, relativa al tratto di via Gennaro Serra dalla confluenza con via Egiziaca a Pizzofalcone a quella con via Nuova Pizzofalcone. Conclusa la prima fase delle operazioni, seguiranno nei prossimi mesi dispositivi diversi. La chiusura del cantiere è prevista per il 19 giugno.

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A volte è utile sottolineare l’assenza di notizie. Ed è da tanti, troppi anni, che si aspettano novità sulle assegnazioni dei locali del colonnato, in quello che è di fatto il luogo più famoso di Partenope nel mondo. Diciassette saracinesche quasi tutte abbassate, al momento, salvo due attività che resistono (un artigiano e un bar). Si è parlato di ristoranti (“Il Poggio di Leopardi della Gesco), bar, botteghe di grande artigianato. Addirittura c’è stato, nei mesi scorsi, un interesse di un market-store del Napoli di De Laurentiis all’epoca fresco di scudetto.

Eppure, nel concreto, tutto tace al Plebiscito. Ed è un silenzio che, passati 7 anni dal bando di gara per le assegnazioni dei locali (era il 2017), inizia a far rumore. A far naufragare le aperture fu anche l’avvento del Covid. Oggi la pandemia è alle spalle, ma il deserto al Plebiscito no. Il prefetto Michele di Bari, a pochi giorni di distanza dal suo insediamento ha assicurato che il destino del Plebiscito sarebbe stato tra le sue priorità. Il Comune ha effettuato diversi sopralluoghi nell’ipogeo della chiesa, dove dovrebbe essere allestito un museo. Contestualmente, però. stando a quanto spiegato sempre da palazzo San Giacomo, vanno portati avanti i due progetti per il rifacimento dell’illuminazione e del portico. Di certo, arriveranno notizie a breve. Si spera.