Quella che doveva essere una situazione d'emergenza è diventata – almeno per il momento – una triste consuetudine per i residenti del palazzo evacuato in via Leopardi a Fuorigrotta. Ventuno nuclei familiari lontani dalle proprie abitazioni dal 10 giugno e che oggi restano in balia di un futuro ancora incerto. C'è chi ha trovato alloggio da amici e parenti e chi – non avendo alternative – dorme ancora in auto aspettando un rientro che sembra lontano.
Le indagini disposte dall'ingegnere Vincenzo Pagliarulo, infatti, non sono terminate e necessitano di misurazioni e calcoli precisi prima di potersi dire concluse.
«Sono delle basi – afferma Pagliarulo – che vengono poste a cavallo della lesione e che ci danno la possibilità di apprezzare anche il minimo cambiamento che per noi rappresenta l'assestamento dello stabile. Nessuna misurazione però, potrà essere scientificamente certa prima di un periodo di tempo che non può essere inferiore ai sessanta giorni. Una tempistica veramente minima per poter dichiarare l'eliminato pericolo. Fortunatamente i primi dati ci lasciano ben sperare, ma dobbiamo andare avanti con le analisi».