Napoli come Milano, avvolta nella nebbia: «Scarsa ventilazione e temperature elevate, durerà ancora qualche giorno»

Segnalati piccoli tamponamenti senza esiti per le persone

La notte della festa rovinata dalla nebbia
La notte della festa rovinata dalla nebbia
di Paolo Barbuto
Lunedì 2 Gennaio 2023, 08:00 - Ultimo agg. 18:35
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La notte della festa rovinata dalla nebbia: ieri, dopo il brindisi di mezzanotte, Napoli e provincia sono state avvolte da una spessa coltre di fumo e umidità che ha ridotto quasi a zero la visibilità e ha messo in crisi chi cercava di raggiungere un veglione o tentava di rientrare a casa dopo aver trascorso la prima parte della notte a festeggiare in piazza.

Ma cosa è accaduto dopo i primi minuti del nuovo anno? «C'è stata una commistione fra meteo e inquinamento dalla quale è scaturito l'evento che ha messo in crisi tantissimi automobilisti», spiega Alberto Fortelli, meteorologo e deus ex machina del sito specializzato campanialive.it.

La colpa è tutta dei botti esplosi dai napoletani per festeggiare l'arrivo del nuovo anno. C'è stata grande intensità di esplosioni, decisamente superiore a quella degli ultimi anni, così la diffusione nell'aria del particolato derivato dalla combustione e dalle esplosioni, è stata particolarmente elevata: «Il particolato - Fortelli tenta di chiarire la vicenda con parole semplici - è andato a diffondersi in un'aria particolarmente umida, generata dall'alta pressione che mantiene le temperature di questo periodo estremamente elevate. Le goccioline di umidità si sono aggregate attorno al particolato e hanno generato quella che tutti hanno confuso con una banale nebbia ma che, invece, era una gigantesca nuvola di smog».

Insomma il meteorologo spiega che abbiamo trascorso la prima notte dell'anno nuotando in mezzo a un mucchio di aria avvelenata. L'aumento dell'inquinamento in concomitanza con l'esplosione dei botti di fine anno è una orribile consuetudine della città di Napoli: da sempre il bollettino Arpac del primo gennaio, per la città, è una sequenza di pericolosi superamenti dei limiti massimi di inquinamento consentiti dalle norme. In genere il meteo di gennaio, con pioggia o venti consistenti, aiuta a dissipare l'inquinamento nel giro di qualche ora, stavolta, invece, l'aria mite ha mantenuto schiacciata al suolo l'aria avvelenata che è stata avvolta dall'umidità trasformandosi in pericoloso smog.

Gli effetti della coltre bianca sono stati immediati. La circolazione sulle strade statali intorno al capoluogo e sulla stessa Tangenziale ha subito pesanti rallentamenti. Gli automobilisti, poco avvezzi a muoversi tra la nebbia, in molti casi hanno preferito fermare la loro marcia e si sono create lunghe code di auto bloccate in attesa di una soluzione al problema. I social sono stati invasi da fotografie e video delle code nella nebbia, sono stati segnalati piccoli tamponamenti senza esiti per le persone, c'è chi ha impiegato due ore per percorrere quattro chilometri e raggiungere casa dopo aver fatto festa.

Le prime corse del mattino di Circumvesuviana e Cumana sono state sospese per «condizioni meteo avverse», cioè perché i macchinisti non avevano visuale e non avrebbero potuto garantire la sicurezza del viaggio dei treni.

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Nella tarda mattinata di ieri la fittissima nebbia ha iniziato a diradarsi, complice anche una leggera ventilazione proveniente dal mare che ha spostato una parte dello smog che s'era concentrato sul Napoletano. La situazione, però, non è ancora del tutto risolta e non lo sarà nemmeno nelle prossime giornate perché, secondo le previsioni «l'alta pressione continuerà a insistere su Napoli e provincia ancora per molti giorni». Insomma, fenomeni di nebbia/smog potranno ancora verificarsi in questi giorni, anche se qualche soffio di vento dal Golfo, lentamente, manderà via i residui dei botti nell'aria e riporterà gradualmente la situazione alla normalità. 

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