La notte della festa rovinata dalla nebbia: ieri, dopo il brindisi di mezzanotte, Napoli e provincia sono state avvolte da una spessa coltre di fumo e umidità che ha ridotto quasi a zero la visibilità e ha messo in crisi chi cercava di raggiungere un veglione o tentava di rientrare a casa dopo aver trascorso la prima parte della notte a festeggiare in piazza.
Ma cosa è accaduto dopo i primi minuti del nuovo anno? «C'è stata una commistione fra meteo e inquinamento dalla quale è scaturito l'evento che ha messo in crisi tantissimi automobilisti», spiega Alberto Fortelli, meteorologo e deus ex machina del sito specializzato campanialive.it.
Insomma il meteorologo spiega che abbiamo trascorso la prima notte dell'anno nuotando in mezzo a un mucchio di aria avvelenata. L'aumento dell'inquinamento in concomitanza con l'esplosione dei botti di fine anno è una orribile consuetudine della città di Napoli: da sempre il bollettino Arpac del primo gennaio, per la città, è una sequenza di pericolosi superamenti dei limiti massimi di inquinamento consentiti dalle norme. In genere il meteo di gennaio, con pioggia o venti consistenti, aiuta a dissipare l'inquinamento nel giro di qualche ora, stavolta, invece, l'aria mite ha mantenuto schiacciata al suolo l'aria avvelenata che è stata avvolta dall'umidità trasformandosi in pericoloso smog.
Gli effetti della coltre bianca sono stati immediati. La circolazione sulle strade statali intorno al capoluogo e sulla stessa Tangenziale ha subito pesanti rallentamenti. Gli automobilisti, poco avvezzi a muoversi tra la nebbia, in molti casi hanno preferito fermare la loro marcia e si sono create lunghe code di auto bloccate in attesa di una soluzione al problema. I social sono stati invasi da fotografie e video delle code nella nebbia, sono stati segnalati piccoli tamponamenti senza esiti per le persone, c'è chi ha impiegato due ore per percorrere quattro chilometri e raggiungere casa dopo aver fatto festa.
Le prime corse del mattino di Circumvesuviana e Cumana sono state sospese per «condizioni meteo avverse», cioè perché i macchinisti non avevano visuale e non avrebbero potuto garantire la sicurezza del viaggio dei treni.
Nella tarda mattinata di ieri la fittissima nebbia ha iniziato a diradarsi, complice anche una leggera ventilazione proveniente dal mare che ha spostato una parte dello smog che s'era concentrato sul Napoletano. La situazione, però, non è ancora del tutto risolta e non lo sarà nemmeno nelle prossime giornate perché, secondo le previsioni «l'alta pressione continuerà a insistere su Napoli e provincia ancora per molti giorni». Insomma, fenomeni di nebbia/smog potranno ancora verificarsi in questi giorni, anche se qualche soffio di vento dal Golfo, lentamente, manderà via i residui dei botti nell'aria e riporterà gradualmente la situazione alla normalità.