Vesuvio, rivolta anti-regole ma il direttore del Parco fa muro: «Finita l'anarchia»

Vesuvio, rivolta anti-regole ma il direttore del Parco fa muro: «Finita l'anarchia»
di Francesca Mari
Domenica 21 Giugno 2020, 09:30
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Dall'anarchia alle stringenti regole anti-Covid, cambia il volto del Vesuvio, meta da 800mila visitatori l'anno. Ma la riapertura del Parco nazionale, con la riqualificazione del piazzale a quota mille e le norme anti-contagio, avviene nel segno delle polemiche e di una vera e propria rivolta a suon di volantini affissi ieri da ignoti lungo i tornanti che salgono al cratere. «Casillo vattene, il Vesuvio non ti vuole», si legge sui manifestini. Casillo, Agostino, è il presidente del Parco, che ha fortemente voluto le nuove regole, evidentemente non apprezzate da tutti. «È chiaro - dice - che le norme non sono digerite da chi finora sguazzava nel caos. L'anarchia è finita».

Nessuno ha rivendicato la paternità dei volantini, ma la protesta anonima si unisce al malcontento di diversi operatori del settore turistico che in una fase già di per sé critica chiedono all'Ente di rivedere la nuova ordinanza. In primis, il Gran Cono riaperto ai visitatori mercoledì scorso, presenta il piazzale a quota mille totalmente rivoluzionato e regole ferree per accedervi. È stata eliminata la biglietteria e i ticket devono essere necessariamente acquistati online (sul sito Vivaticket), ogni biglietto è nominale per poter «schedare» il turista nel caso di contagio e l'accesso è consentito soltanto attraverso tornelli che registrano i dati dei turisti. Ogni accesso è consentito a quindici persone per la durata di massimo quindici minuti, ciascun visitatore dovrà indossare la mascherina e rispettare il distanziamento sociale. Inoltre, il piazzale è stato interdetto alle auto e a chi non possiede i biglietti.
 

 

In pratica, se prima si poteva arrivare con l'auto, a piedi o in bici a quota mille anche solo per godere del panorama, ora l'intera area è off limits. Questa decisione ha scatenato le polemiche anche di molti naturalisti, bikers e escursionisti. Ma ad alimentare il malessere ci sono anche le modifiche di carattere economico, come l'eliminazione del biglietto ridotto per agenzie e tour operator (prima i gruppi pagavano 8 euro a ingresso a fronte dei 10 di oggi, prezzo intero) e l'abolizione dell'accesso gratuito per le guide turistiche (quelle esterne) e per gli autisti dei turisti.

Ma se guide e autisti hanno chiesto al Parco modifiche al regolamento e sono in attesa di risposte, pronti anche ad agire per vie legali, per le agenzie e i tour operator il quadro è diverso. Sia le une che gli altri, oltre a subire l'aggravio del 20% sul costo dei biglietti, hanno perso il business del pacchetto «ticket-trasferimento»; i ristoratori e i titolari delle strutture ricettive soffrono il calo degli afflussi (dalla riapertura circa 100 presenze al giorno a fronte delle 480 pre-Covid); i naturalisti denunciano «la fine del rapporto con la natura per i troppi divieti»; alcune associazione (Primaurora) sostiene addirittura che si voglia «privatizzare il Vesuvio».
 

Guide turistiche e autisti (molti hanno società di transfer turistico) chiedono al Parco di modificare alcuni punti del regolamento. «Comprendiamo le regole anti-Covid - dicono Daniela De Vincenzo, referente Uiltucs Guide Turistiche Campania, e Claudio Carino, Confartigianato Trasporti ma alcune norme sono paradossali, come l'eliminazione del biglietto ridotto, l'aggravio del 20% per le agenzie e l'abolizione dell'ingresso gratuito per guide e autisti. Ovunque entriamo gratuitamente, non capiamo perché solo per il Vesuvio non è così». Sotto accusa anche il sistema delle prenotazioni. «L'acquisto solo online penalizza il settore - dicono i due sindacalisti -. A quota mille non c'è linea e chi arriva senza biglietto deve tornare indietro. Inoltre non c'è rimborso per i ticket e infine con i gruppi da quindici rischiamo di non lavorare più».

Ma Casillo non intende cedere. «È evidente che le regole replica il presidente del Parco - non sono digerite da chi sguazzava nel caos che regnava nel piazzale a quota mille.
Il Covid ha solo accelerato una riqualificazione che si aspettava da decenni. Chi pensa che qualche scritta anonima possa fermare il cambiamento si sbaglia di grosso. Adeguarsi alle nuove regole è uno sforzo necessario, ormai è così in tutti i siti turistici. In merito alla richiesta di gratuità per le guide turistiche stiamo facendo le verifiche normative e tutte le valutazioni del caso». 

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