Napoli, sabato Bartolo Longo visiterà
la casa di «San Giuseppe»

Beato Bartolo Longo
Beato Bartolo Longo
di Susy Malafronte
Mercoledì 8 Febbraio 2017, 12:00
2 Minuti di Lettura
Pompei/Torre Annunziata. Bartolo Longo visiterà la casa di «San Giuseppe». Le reliquie del Beato in peregrinatio a Torre Annunziata. Sabato 11 febbraio, la parrocchia «San Giuseppe» della città oplontina accoglierà le spoglie del Fondatore della Nuova Pompei ed ideatore della parrocchia della città oplontina, dopo cinque giorni di preghiera e di riflessione. Sarà il neo Vescovo di Nola, monsignor Francesco Marino, ad accogliere le spoglie del beato assieme al parroco, don Ferdinando Ciani Passeri, al sindaco, Giosuè Starita, e alle autorità civili e militari. Le reliquie del Fondatore della città mariana e del Santuario della Vergine del Rosario faranno il loro ingresso nella chiesa parrocchiale dopo cinque giorni dedicati alla preghiera e alla riflessione, rivolte proprio alla vita e alle opere compiute dal Beato Longo e guidate, di volta in volta, dai parroci dei comuni limitrofi. Intenso, dunque, il programma della peregrinatio che raggiungerà il culmine nella giornata dell’11, quando, alle 15.00, le reliquie di Bartolo Longo faranno ingresso solenne in parrocchia.


Alle 16.00, monsignor Marino presiederà la celebrazione eucaristica, seguita alle 18.00 dal santo Rosario. Alle 19.00, invece, la santa Messa presieduta dall’Arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo. Infine, la recita della Supplica alla Beata Vergine del Rosario di Pompei e il ritorno delle spoglie del Beato Bartolo Longo in Santuario. La peregrinatio sarà l’occasione per ricordare il legame antico e profondo che lega la parrocchia «San Giuseppe» al Beato Bartolo Longo e dunque al tempio mariano. Fu proprio il Fondatore di Pompei, all’epoca della costruzione del nascente santuario di Valle di Pompei, tra il 1875 e il 1901, a sollecitare l’edificazione di un luogo di culto per gli abitanti della vicina Croce a Pasella, luogo molto isolato e preda degli agguati dei briganti. Così come per gli abitanti di Valle, Bartolo Longo pensò che un luogo dove trovare conforto, uniti nella preghiera, avesse favorito anche l’attività culturale e sacramentale del quartiere.


Cosa che si realizzò pienamente quando, nel 1914, arrivarono da Gravina di Puglia due sacerdoti con grande fama di santità: don Saverio Valerio e don Eustachio Montemurro, medico, chiamati dallo stesso Beato a collaborare con il Santuario di Pompei, dove c’era bisogno di molti sacerdoti. Inoltre, numerose testimonianze narrano dell’intensa amicizia tra Montemurro, Valerio e Bartolo Longo, il quale, ogni sera, trascorreva del tempo nella chiesetta, dialogando e pregando proprio in compagnia dei due sacerdoti pugliesi. Oggi, nella parrocchia della città oplontina sono conservati alcuni oggetti devozionali donati dal Beato Bartolo Longo.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA