«Oggi scegliamo di dare inizio al nostro impegno ufficiale con Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, in linea con le finalità del nostro statuto – afferma Patrizia Palumbo, presidente di Dream Team – Donne in Rete –. Per questo abbiamo deciso di aprire il presidio territoriale di Libera Scampia nella nostra sede, intitolandolo ad Antonio Landieri, vittima innocente di camorra».
Antonio aveva 25 anni quando il 6 novembre 2004 venne colpito dai proiettili di un commando di scissionisti, che scaricò la sua furia omicida su un gruppo di ragazzi intenti a giocare intorno a un bigliardino. I suoi amici riuscirono a scappare rimediando solo delle ferite alle gambe, mentre ‘o T – era questo il soprannome di Antonio, dovuto alla sua conformazione fisica – non riuscì a mettersi in salvo, rallentato nei movimenti dal grave handicap motorio di cui era affetto. E a rilento è arrivata anche la dichiarazione di vittima innocente di camorra, ufficializzata solo dieci anni dopo la sua morte. Ci sono voluti pazienti indagini e l’impegno di amici e parenti per stabilire che Antonio non era un criminale e che con la guerra tra il clan Di Lauro e gli scissionisti non c’entrava nulla.
Ora, riabilitata la persona sul piano legale, il quartiere cerca ci riabilitarne la memoria: qualche mese fa gli fu intitolato il nuovo stadio di Scampia e in suo ricordo lo scorso 6 novembre è stato piantato un ciliegio nei giardini di largo Dino Battaglia. Da martedì anche il presidio di Libera porterà il suo nome. Per l’occasione lungo le mura perimetrali della sede di via Galilei è stata allestita anche la mostra “#NonInvano” promossa dalla fondazione Polis: 109 volti per fare memoria di tutte le vittime della violenza criminale. All’inaugurazione, a cui sono stati invitati i rappresentanti delle istituzioni locali, saranno presenti i referenti di libera regionali e provinciali.