Estate a Napoli, città “sold out” come un b&b: «Pronti settemila alloggi»

Estate a Napoli, città “sold out” come un b&b: «Pronti settemila alloggi»
di Gennaro Di Biase
Martedì 23 Agosto 2022, 23:51 - Ultimo agg. 24 Agosto, 14:57
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Raddoppiano quasi, in un anno gli alloggi a Napoli, per effetto del mega boom turistico di quest’estate. Il centro storico è totalmente sold-out: i vacanzieri cercano bed and breakfast, affittacamere e appartamenti per locazioni brevi di tutti i tipi: dall’extralusso al vegano, dalla camera “cheap” a quella ispirata alla tradizione napoletana e ai suoi personaggi. Sono ben 7175, secondo i dati inside di Airbnb, gli annunci di strutture disponibili a Napoli. Un record anche rispetto al pre-Covid: un numero che fa riflettere, specialmente se si considera che l’ultimo elenco ufficiale delle strutture ricettive, stilato dal Comune a gennaio 2022, parla di circa 1480 attività. Una differenza notevole, che - assicurano dall’assessorato al Turismo - verrà presto colmata da un aggiornamento su cui si stanno raccogliendo gli ultimi dati. 

Le strutture ricettive extralberghiere costituiscono, in questo momento, uno dei principali traini economici della città. Secondo i dati di Abbac (associazione di categoria), gli alloggi in città nel 2021 erano 4300. Nel 2020, causa Covid, erano calati a 3100. Aumentano oggi le strutture, e anche i costi. Secondo i dati attuali dell’inside di Airbnb, una camera a Napoli ha un prezzo medio di «114 euro» a notte, nettamente cresciuto rispetto al pre-Covid, quando una doppia in estate poteva costare anche tra i 70 e gli 80 euro. Il 62,7% dei 7175 host del 2022, inoltre, rientra nella categoria degli «annunci multipli», cioè offre più camere. Questo dato spiega, ma solo in parte, la grande discrepanza tra il numero di camere di Airbnb e le 1300 strutture dell’elenco di Palazzo San Giacomo. Tanto, si deve invece alle oltre 3000 strutture aggiunte, o riaggiunte sui portali di sharing, a partire dalla fine delle restrizioni da Covid, negli ultimi 12 mesi. Numeri che tendono addirittura a superare, anche se di poco, quelli precedenti all’avvento del Covid, quando gli annunci a Napoli su Airbnb raggiungevano le 7000 unità. Presto Palazzo San Giacomo fornirà un nuovo elenco ufficiale e aggiornato degli alloggi. «Le strutture extralberghiere costituiscono un grande patrimonio - spiega l’assessore comunale al Turismo Teresa Armato - Stiamo lavorando all’elenco aggiornato degli alloggi, che sarà pronto a stretto giro. Abbiamo poi siglato un accordo con la Guardia di Finanza per intensificare i controlli». «Chi rientra nella categoria dei bed and breakfast difficilmente commette irregolarità - spiega Agostino Ingenito, presidente di Abbac - A oggi ci sono meno richieste di Scia e più alloggi e locazioni brevi in città rispetto al pre-Covid: più host cercano di cogliere i flussi turistici del momento offrendo camere improvvisate».

Altro tema importante, quello della delocalizzazione delle attività. «Sono circa 100 le nuove richieste di inizio attività che ci sono pervenute dall’esterno del centro storico da inizio estate. Di conseguenza, il numero degli alloggi effettivamente aperti in quartieri non centrali potrebbe aggirarsi intorno ai 300. Altro dato, l’aumento dei prezzi: surplus di oltre il 20% per una camera a notte». 

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La delocalizzazione delle camere in quartieri non centralissimi si deve anche al sold-out di Decumani e dintorni. 148 alloggi all’Arenella, 65 a Bagnoli, 27 a Chiaiano, 130 a Posillipo, 29 a Ponticelli. Camere ovunque, insomma, dal Rione Alto a via Manzoni, dai Colli Aminei a Fuorigrotta, dal Vomero all’Arenella, da Corso Vittorio Emanuele a Monte di Dio. Tutto grazie due fattori: la crescita esponenziale della domanda a causa della congestione di b&b e alloggi in centro. Nonostante qualche disservizio cronico nei trasporti è un turismo «policentrico», questo che si affaccia a Napoli, sul modello di quello diffuso nelle grandi capitali europee. 

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