Via Petrarca, via ai lavori per gli «attraversamenti» salva vita

Via Petrarca, via ai lavori per gli «attraversamenti» salva vita
di Melina Chiapparino
Mercoledì 29 Settembre 2021, 18:00 - Ultimo agg. 18:01
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«Salveranno vite umane». La voce è rotta dall’emozione ma, allo stesso tempo, Carmine de Gregorio tira un sospiro di sollievo mentre guarda gli operai a lavoro per la realizzazione degli attraversamenti pedonali rialzati su via Petrarca. Proprio sul tratto stradale dove persero la vita tre 19enni napoletani, il 15 maggio 2011, quando la Mini One sulla quale viaggiavano sfondò la ringhiera precipitando per oltre 40 metri, saranno allestiti quattro dispositivi sopraelevati rispetto alla carreggiata e dotati di rampe di raccordo. I lavori sono cominciati ieri mattina ed entro una settimana saranno completati. Carmine, padre di Gianmaria, insieme a Federica Spada, madre di Gianluca Del Torto che era nella Mini One insieme anche a Oliviero Russo, da quel giorno, hanno fondato l’associazione benefica XV maggio MMXI che riunisce altre famiglie e tanti giovani, invocando soprattutto «interventi per rendere più sicura via Petrarca». 

La nuova veste di via Petrarca, dove verranno realizzati quattro attraversamenti pedonali rialzati, in linea con la normativa e la regolamentazione europea di questi dispositivi, è stato uno degli obiettivi perseguiti da Ciro Esposito, comandante della polizia municipale di Napoli che ha partecipato attivamente all’Osservatorio per la Sicurezza Stradale della Prefettura di Napoli.

La volontà di garantire maggiore sicurezza e ridurre significativamente gli incidenti stradali, non riguarda solo gli interventi su via Petrarca ma un vero e proprio calendario di strade con record negativi di infortunistica, stilato dal comandante Ciro Esposito in sinergia con la sezione Infortunistica stradale guidata da Antonio Muriano. «Sono già stati realizzati gli attraversamenti rialzati su via Diocleziano e via Bagnoli, arterie cittadine con un’alta incidenza di infortuni particolarmente gravi- spiega Muriano- ora si procede su via Petrarca e successivamente si interverrà su via Ghisleri, via Montagna Spaccata e via Arenaccia».

Per stabilire la priorità e la fattibilità degli interventi per realizzare gli attraversamenti pedonali, sono stati eseguiti sopralluoghi tecnici e indagini statistiche con l’unione delle forze della sezione Infortunistica della polizia municipale e dell’ufficio tecnico del Comune di Napoli, ente proprietario delle strade e che ha totalmente finanziato gli interventi. «Non sono bastati i dati oggettivi rilevati sul posto, come le fattezze della carreggiata o il numero di incidenti e la loro entità rilevata nel corso degli anni» racconta Muriano che ha precisato la necessità «di confrontare e adeguare il progetto presentato con tutti gli operatori della sicurezza e del trasporto pubblico, a cominciare dal 118 e quindi dalla funzionalità dei dispositivi rispetto al passaggio delle ambulanze fino al passaggio degli autobus». «Il progetto, realizzato a conclusione di istruttorie per vagliare ogni possibile impatto degli attraversamenti sul traffico e il passaggio di mezzi di soccorso, ha avuto un parere positivo su tutti i fronti - aggiunge Muriano che ha seguito di persona tutti i sopralluoghi- quello che più conta è che verranno salvate vite umane perché già è dimostrato come gli attraversamenti realizzati in questo modo riducano drasticamente il numero di incidenti». 

 

La stessa soddisfazione, è stata espressa anche da Carmine de Gregorio e dai componenti della sua associazione che continuerà a chiedere maggiori protezioni stradali come «la realizzazione di barriere 2.0 che non interferiscano con il paesaggio ma garantiscano maggiore sicurezza di quelle attuali». «Ci sono stati altri incidenti stradali dopo quello che ha coinvolto mio figlio e i suoi amici e io mi sono sempre recato sul posto, continuando a chiedere un interventi strutturale su via Petrarca che finalmente è arrivato» conclude Carmine che considera i lavori «un buon inizio dopo una battaglia che durava da anni ffinchè quelle morti non siano state vane ma possano servire a salvare vite umane».

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