Anthony: non può parlare,
si laurea con 110 e lode

Anthony: non può parlare, si laurea con 110 e lode
di Paola Marano
Lunedì 22 Luglio 2019, 16:22 - Ultimo agg. 20:38
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«Queste pagine non avrebbero mai visto la luce se di fronte alle difficoltà, non soltanto di studio, ma anche e soprattutto di vita, mi fossi arreso senza combattere. Questo lavoro nasce dall'esigenza di dimostrare come la valutazione degli scambi che ci uniscono agli altri sia di fondamentale importanza per la promozione di politiche di inclusione sociale all'interno di contesti istituzionali come l'università». L’incipit della tesi di laurea di Anthony La Marca è un invito a non arrendersi, e la sua storia è la dimostrazione che, come recita la frase scelta dal 23enne di Palma Campania per gli inviti alla seduta di laurea , «bisogna tentare l’impossibile per raggiungere il possibile». E il possibile di Anthony, affetto fin dalla tenera età da encefalopatia che gli impedisce l’uso della parola - è il conseguimento questa mattina, nella sede di Palazzo Pacanowski, della magistrale in teoria delle istituzioni dal titolo «Innovazione didattica e progetti inclusivi nell’Università. Il caso dell’Università Parthenope». Voto di laurea:110 e lode.
 


Un lungo applauso, al termine della discussione, è stato rivolto da parte della commissione d’esame, presieduta dal Professore Francesco Di Donato, ai genitori di Anthony.  «Grazie a tutti voi che ci avete accompagnato e che avete creduto in questa sfida – ha risposto Anna Lauri, energica mamma del ragazzo, rivolgendosi agli accademici- e grazie per essere stati capaci di accogliere Anthony senza avere paura della sua diversità»». Un plauso da parte del presidente della commissione Di Donato è stato rivolto anche al padre di Anthony, Salvatore, «che attraverso una silenziosa e difficile scalata con se stesso, condotta in operoso silenzio, restituisce l’esempio di un italiano che mi fa essere fiero di questo Paese».

Tante le porte trovate chiuse durante il percorso universitario di Anthony, che anche per la triennale aveva trovato infine una “casa” nella Parthenope. «Altri atenei prima di iniziare questo percorso ci prospettavano questa cosa come un ostacolo insormontabile, ci chiedevano come avremmo fatto a spostarci dalla provincia alla città ogni volta, da chi sarebbe accompagnato Anthony –  ha spiegato mamma Anna -  qui invece è bastata la parolina magica “proviamoci”, pronunciata da una funzionaria, per credere nell’impresa». L'università  partenopea ha infatti negli anni messo a disposizione del ragazzo un servizio di trasporto e di tutoraggio. Per questo la famiglia di Anthony non parla di una soddisfazione personale, ma preferisce guardare a questa “vittoria” come a un’eredità, un messaggio da lasciare a chi verrà dopo di lui e alle istituzioni.

Una meta raggiunta grazie alla volontà dell’intera comunità accademica della Parthenope, a partire dagli studenti.
A prestare la voce ad Anthony per la discussione della sua tesi, è stato infatti Antonio Tanzillo, dottore di ricerca in storia delle istituzioni e filosofia del diritto. «Dare voce a chi non può arrivarci da solo è una sensazione indescrivibile, anche se abbiamo utilizzato questo metodo più di una volta (per la discussione della tesi triennale di Anthony, ndr) ogni volta è una emozione che si rinnova». Che cosa riserverà il futuro di Anthony? Al momento la mamma Anna si sta già rimboccando le maniche: obiettivo la stipula di una convenzione per un progetto formativo post laurea, in convenzione con la Parthenope, utile ad Antony per acquisire abilità nella pubblica amministrazione, da realizzare tramite un bonus erogato dall'Inps, che consenta a una persona terza di affiancare il ragazzo nella formazione al lavoro. 

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