Anziana rapinata a Napoli, due mesi con una lama nel collo

Anziana rapinata a Napoli, due mesi con una lama nel collo
di Giuseppe Crimaldi
Mercoledì 17 Aprile 2019, 07:00 - Ultimo agg. 12:10
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A 83 anni la signora Vanda G. ha vissuto già due vite. Suo malgrado. Dopo essere miracolosamente sopravvissuta all'assalto di un rapinatore armato - che due mesi fa nottetempo riuscì a introdursi nell'appartamento dove la donna vive da sola, a Materdei, aggredendola e ferendola al collo con un coltello - ieri è uscita sana e salva da una sala operatoria dell'ospedale Cardarelli, dov'è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico causato da un incredibile postumo di quella notte di terrore. L'uomo incappucciato e vestito di nero che le si parò di fronte nel cuore della notte, minacciandola con l'arma bianca per sapere dove tenesse custoditi soldi e preziosi, la colpì affondando la lama tra la zona destra dei muscoli cervicali e la gola.
 

Soccorsa dai vicini e dal genero la mattina successiva, in gravissime condizioni Vanda venne ricoverata d'urgenza in ospedale per quella brutta ferita. Dopo alcuni giorni riuscì a tornare a casa. Ma da quel momento iniziarono lancinanti dolori tra la base del collo e l'orecchio destro. Ci sono volute ancora due settimane per scoprire che proprio dietro l'orecchio, e a pochissimi centimetri dalla giugulare, era rimasta conficcata la parte finale della lama del coltello impugnato dall'aggressore. Incredibilmente di tutto ciò - al momento delle dimissioni della signora, dopo aver subito aggressione, ferimento e rapina in casa - nessuno si era però accorto. E solo quando quel «fastidio» ha iniziato a trasformarsi in dolore insopportabile, i figli della donna hanno deciso di sottoporla ad alcuni esami clinici approfonditi. In realtà è bastata una semplicissima radiografia a svelare la presenza di parte della lama del coltello impugnato dal malvivente: lama che evidentemente, nelle fasi concitate dell'aggressione, si era spezzata conficcandosi dietro l'orecchio.
 
Ma ritorniamo a quella maledetta notte. Era il sette febbraio e, intorno alle 23, la signora Vanda - che gode di ottima forma, è autosufficiente ed abita da sola in un condominio del quartiere Materdei - è andata a letto. I soliti gesti di sempre: ha controllato che l'uscio di casa fosse ben chiuso dall'interno, ha verificato che i fornelli della cucina fossero spenti e si è messa a letto.

Nel cuore della notte, però, un'ombra nera è riuscita a forzare una finestra, introducendosi nell'abitazione. Era un rapinatore solitario, con il volto travisato da un passamontagna e con un coltello in tasca. L'anziana è sopravvissuta prima al grande spavento; e poi - dopo essere stata violentemente aggredita - ha riportato una ferita d'arma da taglio al lato destro del collo, perdendo anche molto sangue. Si è salvata solo grazie alle disperate richieste di aiuto rivolte, con un filo di voce che con il passare delle ore diventava sempre più un rantolo, ai vicini. E i vicini hanno captato quell'Sos, facendo scattare così i soccorsi. Quello delle rapine e delle truffe agli anziani è un fenomeno in preoccupante aumento a Napoli. Nella zona di Materdei, come nel resto dei quartieri collinari (e non solo in quelli), si registrano sempre più casi.

Ma ora l'attenzione si sofferma sulla incomprensibile svista dei medici che ebbero in cura la signora dopo il ricovero. Com'è possibile che nessuno si sia accorto di quella lama di coltello spezzata e conficcata nella gola dell'anziana? Ieri la signora è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico che ha provveduto alla rimozione del segmento. L'intervento è riuscito perfettamente. «Siamo sconvolti - dichiara il figlio Francesco - non avremmo mai potuto immaginare la gravità di questa situazione. Nei primi giorni dopo l'aggressione non ci siamo accorti del problema anche perché il collo era gonfio e tumefatto. Solo la radiografia ci ha mostrato una realtà inimmaginabile».
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