Dall’1 dicembre 2020 Arkeda Open House, giunto alla terza edizione senza la fiera Arkeda (organizzata da Progecta e rimandata al 2021), ha quest’anno una formula virtuale innovativa e sociale, mentre è solo rimandato ad altre date il consueto tour per studi, case e cantieri di architetti napoletani. AOH infatti, dopo gli appuntamenti scorsi, ai quali hanno partecipato alcuni tra gli studi più interessanti della città, non potendo riproporsi per il 2020 con la stessa formula, conferma il focus sull’architettura napoletana, ma si sposta sul web e sulla carta stampata, con un tema più sociale, diventato impellente durante gli ultimi mesi, compreso il lockdown, nella convinzione che l’architettura soprattutto paesaggistica dal ruolo primario nelle nostre città, oggi lo è più di prima. Ogni cittadino vorrebbe infatti architetture innovative e funzionali, futuristiche soluzioni, e senza andar troppo lontano spazi aperti, piazze, slarghi, parchi, giardini, o anche solo angoli accoglienti, magari a pochi passi dalla propria abitazione.
Per questo AOH già patrocinato dal Comune di Napoli, dall’Ordine degli Architetti Pianificatori e Paesaggisti di Napoli e Provincia, dall’OICE – Confindustria Associazione che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica, e ideato dalle giornaliste Annalisa Tirrito e Daniela Ricci, ha coinvolto sette studi di architetti napoletani, per raccontare, progettare, o ipotizzare un’idea innovativa, in diverse aree della città. Nello specifico La società Cooperativa Gnosis Progetti con il progetto che ha dato vita alla riqualificazione dell'area esterna dell'Aeroporto Internazionale Capodichino di Napoli.
Lo studio Interplan2Architects di Camillo Gubitosi + Alessandro Gubitosi con il progetto di Riqualificazione della ex Area industriale Sofer. Lo studio KR e Associati s.r.l. con l’idea e progetto degli architetti Andrea Cassese e Clorinda Grande, dal titolo A “Scala“ umana.