«Hanno svuotato i cestini e hanno iniziato a lanciarci contro le bottiglie che trovavano tra i rifiuti. Abbiamo avuto paura e siamo stati costretti a ripararci in attesa che la smettessero». È questo il racconto dei commercianti e degli operatori ecologici di piazza Garibaldi che questa mattinasono stati bersaglio di tre ragazzi extracomunitari. Di una follia nata all’improvviso e che li ha visti costretti a cercare riparo dal “branco” che li aveva presi di mira.
«Stavamo scaricando i giornali - afferma l’edicolante - e abbiamo visto la prima bottiglia infrangersi contro il furgone. Ci siamo resi subito conto del pericolo, perché i ragazzi hanno iniziato anche a urlare richiamando la nostra attenzione. Poi sono arrivate le altre bottiglie e i frammenti di vetro hanno iniziato a colpirci di striscio. Per questo abbiamo cercato riparo tra l’edicola e dietro il furgone. Una scena incredibile che testimonia come questo piazzale sia sempre più abbandonato a se stesso».
Un pericolo nuovo, in una piazza con problemi vecchi e mai risolti. Una polveriera che rischia ogni giorno di esplodere sotto gli occhi stanchi e sfiduciati dei residenti. «Lo denunciamo da anni - concludono in piazza - ma nessuno ci ascolta. Nessuno si impegna seriamente per rendere questo posto sicuro. La nuova piazza Garibaldi vive i soliti vecchi problemi di sempre. Dal mancato controllo dei ragazzi extracomunitari al degrado nato dall’incuria di chi pensa che questo sia un dormitorio pubblico. La prima porta della città è ancora più sporca di prima».