Fermato in vacanza a Ischia con il ras delle Case Nuove: nei guai il boss di Forcella

Fermato in vacanza a Ischia con il ras delle Case Nuove: nei guai il boss di Forcella
di Valentino Di Giacomo
Martedì 12 Luglio 2022, 09:07 - Ultimo agg. 13 Luglio, 08:13
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Se ne andava tranquillamente a spasso per Ischia, sul corso principale di Forio, violando le prescrizioni della libertà vigilata alle quali è sottoposto da quando è stato scarcerato, due anni fa, dopo 20 anni trascorsi in prigione. Michele Mazzarella, ritenuto il boss dell'omonimo clan di Forcella, è stato denunciato domenica mattina dopo un controllo di una pattuglia del nucleo operativo radiomobile dei carabinieri dell'isola. Mazzarella ha infranto diverse delle prescrizioni assegnategli il 14 ottobre 2020 per la libertà vigilata: soggiornava in un Comune diverso da Napoli, non portava con sé l'obbligatoria carta precettiva, ma soprattutto era in compagnia di un altro pregiudicato. Ma con l'erede del boss di Forcella non c'era un nome qualsiasi della mala partenopea, ma Umberto Caldarelli, uno dei nomi di spicco dei clan del rione Case Nuove, da anni entrati nell'orbita del sodalizio di Forcella. Proprio quel dedalo di alleanze tra clan che negli ultimi anni, in base ai continui mutamenti di forze, hanno provocato raid, stese e sparatorie per le strade di Napoli. Per Mazzarella, oltre alla denuncia, è stato predisposto anche un foglio di via con allontanamento da Ischia: fine delle vacanze.

È domenica mattina sull'isola quando sul corso Umberto I di Forio i militari dell'Arma notano due uomini passeggiare, i due si allontanano verso piazza Maltese, i carabinieri li seguono e chiedono i loro documenti. I due consegnano le carte d'identità senza fare storie, ma Michele Mazzarella avrebbe dovuto avere con sé anche un foglio rosso: la carta precettiva che contiene le limitazioni prescritte per chi è sottoposto alla libertà vigilata. Il problema principale è che a spasso per Ischia con Mazzarella c'è un altro pregiudicato, a prescindere dal trascorso calibro criminale chi è in libertà vigilata non può incontrarne. L'altro uomo è Umberto Caldarelli. Il clan Mazzarella con la famiglia Caldarelli - secondo le indagini svolte anni fa dalla Dda - ha sempre fatto grandi affari con i clan delle Case Nuove. Una delle attività più redditizie - oltre ai giri di droga - era la vendita di scarpe false che fruttava al clan di Forcella, grazie agli accordi con i boss delle Case Nuove, cifre da capogiro, anche 120mila euro al giorno secondo alcuni racconti dei testimoni di giustizia.

Michele Mazzarella, figlio dello storico capoclan Vincenzo (deceduto in carcere nel 2018), è uscito di prigione due anni fa, avrebbe dovuto scontare 29 anni ma ne ha trascorsi in carcere 9 di meno grazie all'indulto e alla buona condotta. Tra i suoi reati l'omicidio di Giuseppe Ginosa e due condanne legate all'accusa di associazione camorristica e traffico di sostanze stupefacenti. Mazzarella è sposato con Marianna Giuliano, figlia del boss Luigi, «il re di Forcella». Adesso stava godendosi le vacanze a Ischia, nulla di male se non si trovasse in compagnia con un pregiudicato del calibro di Umberto Caldarelli.

Il segnale che, nonostante i tanti anni in carcere, i rapporti intessuti dai componenti del clan di Forcella sono entrati nella disponibilità del genero di Luigi Giuliano.

La libertà vigilata è una misura di sicurezza che serve proprio ad impedire che chi ha scontato anni di galera per reati gravi possa commettere nuovamente gli stessi reati, per questo è fatto divieto di incontrare altri pregiudicati. A quanto pare Michele Mazzarella con un pregiudicato del calibro di Caldarelli c'è andato persino in vacanza. Chiaramente Mazzarella, difeso dall'avvocato Sergio Lino Morra, avrà modo di presentare le proprie ragioni.

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