Bullismo a Napoli, bimbo non passa il pallone: aggredito dal branco

Bullismo a Napoli, bimbo non passa il pallone: aggredito dal branco
di Marco Di Caterino
Lunedì 22 Febbraio 2021, 11:10
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Pestato dai bulli per non aver passato il pallone. E poi due ragazzini che se le danno di santa ragione attorniati da coetanei, senza mascherina, che urlavano e incitavano i contendenti con un ossessivo mantra: «Uccidi... uccidi».

I due gravi episodi nel fine settimana. A Sant'Antimo, il primo, a Pomigliano d'Arco il secondo. Vicende che fanno il paio con numeri più che allarmanti sull'epidemia di reati, violenza e sangue che hanno come protagonisti ragazzini. Nell'area metropolitana nel solo mese di gennaio ci sono stati diciotto episodi. Un allarme sociale in uno scenario da vera e propria emergenza. 

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Teatro delle violenza sono piazze e ville comunali letteralmente in mano a minorenni che si trasformano in branco feroce. Come è accaduto a Sant'Antimo, la città che già è stata testimone della agghiacciante aggressione a Gaetano Barbuto, 21 anni, ferito con sei colpi di pistola alle gambe per un diverbio stradale e poi costretto a subire l'amputazione di entrambi gli arti.

Questa volta la vittima è un ragazzino di dodici anni, Antonio nome di fantasia aggredito e pestato a sangue nella villa comunale dove trascorreva il pomeriggio giocando con il pallone insieme a un coetaneo. Il tranquillo pomeriggio si è trasformato in un incubo. Un ragazzo più grande, tra i quindici e i diciassette anni, si è avvicinato ai due dodicenni e con modi spicci ha «ordinato» ad Antonio di dargli il pallone perché voleva giocare con i suoi amici. Il ragazzino si è opposto e ha risposto con un secco no. Il diciassettenne, che nel frattempo era stato raggiunto da altri suoi coetanei, ha cercato di strappare il pallone dalle mani di Antonio, che invece ha resistito allo strappo. A questo punto il bullo ha colpito il dodicenne con un violento pugno sull'occhio. Non soddisfatto della punizione, il diciassettenne ha affondato ancora con un paio di colpi colpendo la vittima al volto. E come se niente fosse accaduto, l'aggressore si è allontanato con tutta la tranquillità possibile, spostandosi in un'altra zona della villa comunale.

Antonio è stato soccorso da una zia che lo ha accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale civile di Aversa. Il ragazzino, dopo gli accertamenti radiografici che hanno escluso lesioni importanti al volto, è stato medicato e dimesso con una prognosi di cinque giorni. I genitori di Antonio si sono recati in caserma per raccontare l'accaduto, riservandosi dopo un consulto con il loro legale di sporgere una dettagliata denuncia.

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Ancora più sconvolgente, se questo fosse possibile, quanto invece accaduto a Pomigliano dove due dodicenni si sono affrontati in uno scontro a mani nude, in una sorta di ring umano formato da un nugolo di coetanei, che invece di far smettere i contendenti, li incitavano a essere ancora più violenti, fino a gridare: «uccidi... uccidi». Uno spettacolo indecente, violento, surreale, nella centralissima piazza ubicata dietro la stazione della circumvesuviana. Ma nessuno, di chi pure stava assistendo alla rissa, è intervenuto per far cessare quel combattimento.

In una sorta denominatore comune di questa fascia di età, l'importante è postare i video delle loro imprese, compreso quello della rissa con gli sguaiati incitamenti, che è stato postato in tempo reale su varie piattaforme social. Per questo episodio naturalmente non ci sono denunce alle forze dell'ordine, e ciò che rammarica di più, non c'è stata nemmeno una telefonata a una delle centrali operative delle forze dell'ordine da parte di uno degli adulti sotto il cui sguardo indifferente si è consumato l'ennesimo brutto episodio di violenza cruda adolescenziale.

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