Rischio basso, pressione sugli ospedali pressoché nulla, incidenza di nuovi casi in una settimana per 100 mila residenti a cifre irrisorie, molto sotto la soglia di 50 e per la terza settimana consecutiva: ecco che, sulla base dei nuovi indicatori epidemici, al monitoraggio di ieri della cabina di regia nazionale arriva l’assegnazione della zona bianca per tre Regioni: Molise, Sardegna e Friuli Venezia Giulia. Da lunedì saranno collocate nella zona a minori restrizioni con un’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Sparisce il coprifuoco e sono concesse tutte le principali attività economiche e sociali a patto di rispettare ancora distanziamento, igiene e uso delle mascherine. Questione di un’altra settimana e dal 7 giugno toccherà ad altre quattro aree del Paese (Liguria, Veneto, Umbria e Abruzzo) e ancora dal 14 a cinque Regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte e Puglia e Provincia di Trento).
Per la Campania invece c’è ancora da attendere e solo dal 21 giugno si potrà probabilmente centrare questo obiettivo che consentirà di accompagnare al meglio il decollo della stagione turistica.
In effetti con un’incidenza di 98 casi per 100 mila abitanti superiore del 30% al valore medio regionale è Napoli con una manciata di popolosi Comuni della cinta nord e sud della città a tenere la Campania ancora fuori dalla “white area”. Una tendenza bilanciata dall’aumento dei guariti che nel capoluogo crescono al ritmo di oltre 2 mila a settimana e che, insieme ai vaccinati, ormai a quote che sfiorano le 500 mila unità, conferiscono uno scudo immunitario a un napoletano su due. Uno scenario in cui emergono tuttavia varianti virali pericolose, come quella indiana: dopo i tre casi individuati e sequenziati in una scuola a Torre Annunziata (due docenti e un segretario di una stesso istituto) c’è un quarto caso a Portici che peraltro è il luogo di residenza dei primi. L’allerta della Asl Napoli 3 sud è massima.
Le vaccinazioni sono l’arma letale per il virus. In Campania sono oltre 3 milioni le dosi somministrate finora (oltre 2 milioni di prime punture e il resto di richiami). Restano tuttavia al palo 50mila anziani che non si sono mai fatti avanti per prenotare la puntura, altrettanti over 70. A breve partirà una lettera del commissario nazionale Paolo Figliolo a tutte le Regioni: dal 3 giugno si darà la possibilità di aprire le vaccinazioni contro il Covid a tutte le classi d’età. L’imminente via libera, da parte di Aifa alle vaccinazioni per la fascia 12-15 anni con Pfizer aprirà i centri vaccinali a 300mila ragazzi in Campania a cui vanno aggiunti 70mila 18enni che si accingono a sostenere l’esame di maturità a cui dare la precedenza con il monodose Johnson & Johnson. Fino al 3 giugno tuttavia non c’è una linea unitaria nelle varie Asl campane per vaccinare i giovani e si procede in ordine sparso: a Napoli città la Asl del capoluogo ha avviato ieri le prenotazioni per un open day AstraZeneca per i giovani dai 20 ai 39 anni per lunedì 31 maggio presso l’hangar Atitech (Capodichino). A Napoli 2 nord invece il vaccino si fa in riva al mare per i giovani ventenni con la serata “Johnson Happy Hour” in programma a Pozzuoli sulla Piazza a Mare oggi a partire dalle ore 18. Al porto di Pozzuoli nel corso della serata sarà somministrato il vaccino monodose Johnson & Johnson. A Caserta c’è il Moderna Day “VacciniamocInsieme” il 1 giugno presso la Caserma Brigata Garibaldi e S. Andrea del Pizzone-Francolise, per una giornata di punture dedicate ai giovani dai 18 ai 25 anni a patto che si accompagnino a un over 65enne. Un modo per recuperare una parte dei riluttanti o degli anziani fantasma.