Campania zona gialla, torna il rito del calcetto: si (ri)gioca solo all'aperto

Campania zona gialla, torna il rito del calcetto: si (ri)gioca solo all'aperto
di Gianluca Agata
Lunedì 26 Aprile 2021, 10:00
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La prima palla a due alle ore 16. È il Caravaggio Sporting Village ma può essere il Kennedy ai Camaldoli oppure il Maxsporting ad Agnano. Sono i bambini delle scuole calcio che torneranno a fare quello per il quale si divertono di più: correre dietro al pallone e giocare la più classica delle partitelle. Con il passaggio in zona gialla da oggi si può: riprendono tutti gli sport di contatto, dalle partite amatoriali a quelle dei campionati giovanili. Per non parlare dei tornei e dei quadrangolari. Vale per il calcio, ma vale per tutte le discipline e comunque solo all'aperto: basket, pallavolo, rugby. 

Quello delle partitelle infrasettimanali tra tornei amatoriali e incontri tra amici è un mondo che sfugge allo sport organizzato dal Coni e dalla Federcalcio e quindi non è assolutamente censito. Una stima decisamente per difetto rispetto alla realtà parla di 200 tornei (8 per 4 partite a settimana per 800 partite a settimana) e 4.000 partite al mese nella sola città di Napoli. Moltiplicate all'eccesso le partite occasionali della sera riservate ad amici o colleghi di ufficio. Un mondo che ha subito un crollo almeno del cinquanta per cento dopo il lockdown. «Oggi ripartiamo con la prima partita intorno alle 19 - racconta Francesco Palmieri del Caravaggio Sporting Village - ma il coprifuoco ci penalizza perché, ovviamente per questo genere di incontri molto si gioca dopo il lavoro ed i nostri sei campi fanno il pieno nel serale.

Con il coprifuoco alle 22 diventa difficile riuscire a programmare più di due partite». E così dalle 18 partite quotidiane in via Caravaggio si passa alle due prenotate. «È una ripartenza più che zoppa perché non solo non abbiamo visto granché in fatto di aiuti ma inoltre con gli spogliatoi chiusi e le persone che hanno ancora un po' paura del covid ci vorrà ancora del tempo per ripartire. E come se non bastasse andiamo incontro all'estate quando la nostra attività rallenta per il caldo. Per le piscine, ne abbiamo tre, non ripartiranno ancora. Troppo poche le 27 presenze che ci impone la legge. Sarebbe antieconomico». 

La ripartenza della scuola è importante anche per il mondo dello sport. «L'apertura della scuola è propedeutica per la ripartenza di qualsiasi attività - continua Palmieri - se riparte l'istruzione c'è più fiducia per le attività extrascolastiche, e quindi il calcio. Noi abbiamo una scuola calcio di 300 bambini che non vedono l'ora di smetterla con il distanziamento negli allenamenti e ricominciare con il fare le partitelle». Quartiere che vai leit motiv che trovi. Ad Agnano Massimiliano Vernicola sottolinea: «Pronti a partire. Il coprifuoco ci penalizza, ma anche la paura del Covid. Ci vorrà del tempo perché tutta questa voglia di ritrovarsi a giocare, specialmente tra le persone adulte non c'è».

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La Federcalcio ha fatto ripartire il campionato di Eccellenza agganciandoli ai campionati nazionali. Gli altri, dalla Promozione alla Terza categoria, sono stati dichiarati conclusi prima di cominciare. Prevista attività di base e tornei ma il necessario è avere delle linee guide che non contrastino con le decisioni a singhiozzo degli ultimi mesi di apertura e chiusura che ferma anche l'organizzazione. Nel basket ripartono le partite giovanili dall'Under 13 all'Under 20 con un tampone ogni 15 giorni. In questi giorni si stanno raccogliendo le adesioni per l'organizzazione di tornei e concentramenti più che di veri e propri campionati. Nel volley non cambia nulla. Il 2 maggio ripartiranno tutti i campionati regionali territoriali. Il problema, tanto per la palla a spicchi che per la pallavolo è che il tutto va organizzati all'aperto. Anche nel rugby riparte il contatto a livello giovanile. Per tutti tutte le docce rimarranno definitivamente chiuse. Doccia a casa.

Anche nel Judo, come nelle arti marziali la ripartenza da zona gialla è tutt'altro che confortevole: è vero che l'attività giovanile può ripartire, ma è altrettanto vero che il contatto deve avvenire solo in luogo aperto. «Noi abbiamo centinaia di bambini - afferma Massimo Parlati, tecnico della Nippon - ma prima di organizzare delle lezioni strutturate per loro gradiremmo sapere che futuro ci aspetta. I ritmi sincopati degli ultimi mesi rischiano di produrre tanti problemi». 

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