L’intensa attività dei vigili del fuoco che hanno lavorato con l’ausilio delle fotocellule per l’intera notte e con attrezzature speciali arrivate dalla terraferma non è bastata per rimuovere la carcassa del minibus Atc che ieri mattina è precipitato dall’alto della scarpata di Capri con 11 passeggeri a bordo provocando la morte dell’autista e tante ferite a chi sedeva a bordo.
Questa mattina la spiaggia di Marina Grande e il lido erano semi deserti anche perché gran parte dell’area è stata posta sotto sequestro dal magistrato che coordina l’inchiesta con carabinieri e polizia per risalire alle cause dell’incidente che poteva sfociare in una vera strage.
Insieme ai tecnici sul posto fin dalle prime ore del mattino il sindaco Marino Lembo e il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Ciro Lembo, alla ricerca di soluzioni alternative per consentire ai turisti e ai capresi di poter accedere alla spiaggia per un percorso diverso a quello che rimarrà ostruito fino alla rimozione della carcassa del minibus.
Intanto sull'isola è calato un velo di tristezza per la morte del giovane autista napoletano, lavoratore pendolare a Capri. La salma è stata già trasferita a Napoli per essere sottoposta ad autopsia, mentre l’Atc ha diffuso un messaggio di cordoglio per la scomparsa di Emanuele Melillo, «persona dirigente e professionale». «L’azienda è vicina alla famiglia oggi e continuerà a esserlo nel tempo».