Sovraffollamento nel carcere di Poggioreale. «Lo ha denunciato il Sappe, sindacato di polizia penitenziaria, dichiarando che è diventato una pentola a pressione che mette a serio rischio la sicurezza stessa». Così Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti, dopo aver effettuato colloqui nell'istituto che attualmente «ospita» 2.240 detenuti. Nel carcere di Poggioreale, e più in generale in Campania, ci sono 625 detenuti di fuori regione di cui 62 stranieri su un totale di 6429 detenuti. «Questa prassi - sottolinea - non solo contribuisce al sovraffollamento delle celle, ma viola il principio di territorialità della pena. Il sovraffollamento è anche sinonimo di un eccessivo ricorso alla custodia cautelare in carcere che dovrebbe costituire una scelta di extrema ratio». Ciambriello aggiunge: «Le leggi non sono una macchina che una volta messa in moto va da sé, le leggi sono pezzi di carta che se lasciamo cadere non si muovono. Talvolta ritardi nelle decisioni, anche della magistratura di sorveglianza che risulta essere sottodimensionata a Napoli, Caserta, Salerno; sono la causa di ansia, angoscia, sofferenza fisica, atti di autolesionismo e sovraffollamento. Occorrono più misure alternative al carcere».
Secondo i dati della relazione annuale del 2020 del Garante regionale nella casa circondariale di Poggioreale, si sono registrati 323 atti di autolesionismo, 250 scioperi della fame e/o sete, 467 infrazioni disciplinari, 33 tentativi di suicidio, 2 suicidi e 8 decessi di morte naturale.