Napoli, nel carcere di Secondigliano nuova aggressione agli agenti penitenziari

Per il Sappe «servono i taser»

Una cella
Una cella
Martedì 19 Dicembre 2023, 19:00
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Ancora un'aggressione all'interno delle carceri campane.

Lo denuncia il Vicesegretario Regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Raffaele Munno: «A Secondigliano, nel Reparto detentivo »Accettazione«, due detenuti hanno aggredito due poliziotti penitenziari, un Ispettore ed un Sovrintendente, mandandoli in ospedale con alcuni giorni di prognosi. Il Sappe esprime la vicinanza ai colleghi aggrediti: siamo alla frutta, il Provveditore penitenziario di Napoli non trasferiscono più nessuno e i detenuti rimangono impuniti rispetto alla loro condotta violenta. Urgono contromisure per prevenire gli atti violenti ai danni dei poliziotti, conclude Il sindacalista, lo stato comatoso non favorisce il trattamento verso altri utenti rispettosi delle regole né tantomeno la sicurezza».

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Per Donato Capece, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, «servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto: espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario».

Capece, che esprime solidarietà ed ha parole di apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati dai poliziotti penitenziari di Secondigliano, mette infine in luce un dato oggettivo nelle continue proteste sindacali: «Tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle detentive delle carceri, per adulti e minori.

Mi riferisco alla necessità di nuove assunzioni nel Corpo di polizia penitenziaria, corsi di formazione e aggiornamento professionale, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti-aggressione, guanti antitaglio, telecamere portatili».

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