Ospedale Cardarelli di Napoli, incubo finito: 15 medici all’Emergenza

Pronto soccorso, dopo due anni la svolta; il bando non va deserto: «Ecco i rinforzi»

Il Cardarelli
Il Cardarelli
di Ettore Mautone
Venerdì 17 Febbraio 2023, 23:50 - Ultimo agg. 19 Febbraio, 09:05
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Al Cardarelli cambia volto la prima linea dell’area dell’emergenza dell’ospedale collinare: da oggi sono pienamente operativi i nuovi locali della zona triage e pre-triage, in ristrutturazione dallo scorso autunno. Le novità arrivano anche sul versante organizzativo: al debutto “l’infermiere di processo”, un sanitario specificamente formato per la presa in carico e la gestione del paziente in transito nel Pronto Soccorso. Modello organizzativo avviato sperimentalmente nel settembre scorso a Marcianise e attualmente utilizzato soltanto in due altri grandi ospedali italiani. In pista poi i cosiddetti “fast track”, percorsi di gestione rapida del paziente in specifiche aree specialistiche (per ora quella ortopedica e ginecologica) che consente, sempre tramite la regia di un infermiere specializzato, di smistare velocemente il paziente nel reparto di riferimento evitando di affollare il reparto di Osservazione dove attualmente stazionano mediamente, ogni giorno, non meno di un centinaio di pazienti in attesa di ricovero o di dimissioni. 

Uno snodo organizzativo che dovrebbe decongestionare i flussi in ingresso. Obiettivo per ora rimasto solo sulla carta tanto da prestare il fianco, in questi mesi, a duri attacchi giunti dal fronte sindacale della dirigenza medica, Cgil Cisl e Cimo-Fesmed in testa (con l’eccezione dell’Annao). A dare sostegno a questa svolta la risposta di 15 medici, dopo due anni di bandi andati deserti, al concorso per il reclutamento di nuovi specialisti in Medicina di urgenza e pronto soccorso. Un turn over necessario dopo la grave erosione di camici bianchi scontata durante la pandemia che ha quasi dimezzato la dotazione di personale in pronto soccorso tanto da richiedere turni di altri specialisti dai reparti delle retrovie.

«La direzione strategica - avverte in proposito Luciano Vicenzo, chirurgo e delegato sindacale della Cimo - a metà dello scorso novembre ha revocato le indennità aggiuntive attribuite dal precedente manager sin dallo scorso febbraio del 2022 agli specialisti dirottati e prestare turni orari in pronto soccorso.

Turni oggi assicurati con ordini di servizio in assenza dunque di qualunque riconoscimento economico. Linea che contraddice anche quanto previsto dalla legge di Bilancio che per fronteggiare le carenze di personale prevede appunto indennità aggiuntive anche superiori». 

«Dopo circa 20 anni - sottolinea invece in una nota la dirigenza dell’ospedale - sono stati riorganizzati il percorso di accesso dei pazienti, le aree destinate al triage e al pre-triage, la zona di attesa dei pazienti a minore gravità e per migliorare l’informazione a pazienti e accompagnatori è stato implementato anche un sistema di gestione informatica che permette a chi aspetta di conoscere attraverso dei monitor quanti pazienti sono in trattamento presso il Pronto Soccorso in tre diverse fasi: valutazione triage, visita e approfondimento diagnostico per i pazienti che sono in attesa di risultati di esami ed hanno già avviato la terapia».

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«Stiamo lavorando in ogni direzione per migliorare l’assistenza - aggiunge il manager Antonio D’Amore - sia in termini infrastrutturali che organizzativi. Un percorso complesso perché dobbiamo gestire il cambiamento e, contemporaneamente gestire le attività di emergenza. Si tratta dell’ottava selezione bandita dal Cardarelli negli ultimi due anni. Con i precedenti concorsi era arrivato un solo medico come accade ormai in tutti gli ospedali italiani su cui si attende un intervento legislativo nazionale. Per il Cardarelli a partire dalla prossima estate si porrà anche la necessità di procedere alla selezione di un nuovo primario: Fiorella Paladino, attuale dirigente apicale ha infatti già comunicato alla dirigenza la sua intensione di non avvalersi della possibilità di permanenza in servizio sino ai 70 anni. 

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