Il silenzio della ragione genera mostri. Invisibili, impalpabili, ma che fanno davvero male. Ieri mattina, dopo una notte insonne e agitata un 42enne di Casavatore che soffriva di forti disagi mentali si è cosparso di alcol. Poi ha inzuppato il pigiama del padre, 73 anni, con il resto del contenuto della bottiglia. E si è dato fuoco. Ma non prima di rivolgere l'accendino verso l'anziano genitore. Due pire umane, che hanno attaccato le fiamme al resto dell'abitazione, un appartamento su due piani, in via San Pietro a Casavatore. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, allertati da alcuni familiari che hanno anche cercato di spegnere le fiamme, e i carabinieri della compagnia di Casoria, diretta dal maggiore Diego Miggiano, con i militari della locale caserma, diretta dal luogotenente Rosario Tardocchi.
I pompieri hanno spento le fiamme che ancora avvolgevano padre e figlio, e alcuni focolai nello stesso appartamento. I militari hanno fatto intervenire due ambulanze del 118, a bordo delle quali i due feriti sono stati portati al pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli di Napoli, dove dopo le prime cure è stato disposto l'immediato ricovero nel reparto grandi ustionati. Le condizioni dei due sono gravi, anche se al momento non corrono pericolo di vita. Le prossime 24 ore saranno decisive. Le ustioni con l'alcol, oltre a provocare profonde lesioni, causano una sorta di avvelenamento dell'intero organismo, spesso letale soprattutto per gli anziani e i bambini, soggetti fragili e per questo a serio rischio di setticemia. Per questo le condizioni dell'anziano genitore sono quelle che destano qualche preoccupazione in più.
E quello che in un primo momento era sembrato un grave incidente domestico, con il progredire delle indagini e degli accertamenti tecnici del vigili del fuoco ha preso un'altra direzione. I pompieri al momento dell'intervento hanno avvertito un fortissimo odore di alcol, che ha fatto escludere all'istante un fatto accidentale.
Forse tra i due c'è stato un tiramolla con la bottiglia del liquido infiammabile, o ancora, in preda a una crisi nervosa esplosa in tutta la sua virulenza, il 42enne potrebbe aver diretto il getto dell'alcol contro il padre, azionando quindi l'accendino, facendo così innescare le fiamme che in meno di una manciata di secondo hanno avvolto padre e figlio. Le grida e il fumo hanno richiamato l'attenzione degli altri familiari, che occupano il piano sottostante. Davanti ai loro occhi si è presentato uno scenario terrificante.