Cassa integrazione flop, a Napoli quattromila camerieri ancora senza sussidio

Cassa integrazione flop, a Napoli quattromila camerieri ancora senza sussidio
di Valerio Iuliano
Lunedì 28 Settembre 2020, 08:00
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Gli ammortizzatori sociali non arrivano agli addetti alla ristorazione di Napoli e della Campania. O, nella migliore delle ipotesi, giungono a destinazione con molte settimane di ritardo. La mancata erogazione della Cig in deroga e degli altri ammortizzatori, per i mesi che vanno da marzo ad agosto 2020, riguarda circa mezzo milione di lavoratori in Italia, ma quello dei dipendenti di bar e ristoranti è uno dei casi più significativi. Per Massimo di Porzio della Fipe, la federazione dei pubblici esercizi aderente alla Confcommercio Campania, sono più di quattromila gli addetti alla ristorazione, a Napoli, che non hanno mai ottenuto il bonifico per la Cassa integrazione in deroga. Dopo sei mesi dall'avvio del sistema delle integrazioni salariali per Covid-19, disposto poco dopo l'esplosione della pandemia, sono ancora tantissime le aziende che non hanno ottenuto alcun assegno. Tra i settori merceologici più penalizzati dalle lentezze della burocrazia, figurano il turismo e la ristorazione, due dei settori più colpiti dalla crisi economica scaturita dall'emergenza sanitaria.

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La chiusura forzata da marzo a maggio ha indebolito fortemente i pubblici esercizi e gli ammortizzatori sociali, secondo i piani del governo, dovevano servire per limitare gli effetti del lockdown. Per le attività commerciali e quelle attinenti alla gastronomia, l'ammortizzatore designato ad alleviare le sofferenze della crisi fu la Cassa integrazione in deroga con una copertura di nove settimane, poi allungata di altre 9 settimane con il decreto Agosto. Per i lavoratori di bar e ristoranti, così come per altre categorie, era prevista la possibilità del pagamento diretto da parte dell'Inps. Ad oggi circa quattromila - secondo le stime di Fipe - sono i lavoratori senza nessuna integrazione salariale. Mentre altri ancora ne hanno ottenuta solo una. Il sistema prevedeva anche la possibilità dell'anticipo delle somme spettanti al lavoratore da parte delle imprese, in attesa del rimborso da parte dell'Inps. Una larga fetta delle aziende ha preferito quest'ultima soluzione. Ma, in tanti casi, le imprese non sono riuscite ad ottenere il ristoro. «Molte pratiche - spiega Di Porzio - sono bloccate e non si sa quando potranno essere sbloccate. È un fenomeno che riguarda anche quelle regolari e senza errori, un meccanismo farraginoso e i periodi di nove settimane non sempre si legano tra loro. Noi abbiamo ricevuto l'autorizzazione ad utilizzare gli importi anticipati fino a maggio. Poi il buio. Siamo quasi tutti nella stessa situazione».
 

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Gli esercizi pubblici dediti alla ristorazione sono circa 12mila a Napoli, secondo un censimento di Confesercenti. Per i Consulenti del Lavoro, la motivazione del ritardo è duplice. «La Cig - spiega Mauro Pantano della Confederazione Imprese e Professioni - è stata bloccata per le aziende senza regolarità contributiva. Ma la normativa non lo prevedeva. In secondo luogo, c'è la mancanza di liquidità dell'Inps. Tra le aziende, quelle che avevano la disponibilità economica hanno anticipato la Cig in deroga. Altri hanno dovuto attendere i tempi biblici dell'Inps. Il problema scaturisce anche dal fatto che non si sapeva cosa scrivere nei moduli dell'Inps. Le norme non sono chiare. E così si è inceppato il meccanismo». I sindacati spostano il tiro sui regolamenti introdotti a marzo per la Cig in deroga e sui cambiamenti introdotti successivamente. «Le verifiche da parte dell'Inps - spiega il segretario generale della Cgil Nicola Ricci - procedono a rilento perché il lavoro di decretazione della Regione era limitato solo alla domanda nella prima fase. Dopo il decreto Agosto, tutto è passato all'Inps che, bypassando la Regione, deve acquisire la domanda, verificare i requisiti contributivi, decretare e passare alla liquidazione con personale ridotto. E non sappiamo se la la task foce dei funzionari Inps per le Cig sia ancora operativa come ad aprile-maggio».

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