Castellammare, Sint verso il crac
Terme in vendita per pagare i debiti

Castellammare, Sint verso il crac Terme in vendita per pagare i debiti
di Fiorangela d'Amora
Venerdì 13 Novembre 2020, 09:56
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La società immobiliare Terme di Stabia a un passo dal fallimento. Una notizia drammatica per chi pensava di riportare il termalismo in città. Una strada segnata da tempo che ora sembra arrivare al capolinea. La Sint ha ricevuto in questi giorni il precetto degli ex dipendenti termali, 35 che hanno fatto causa e vinto in secondo grado, che chiedono il pagamento degli stipendi arretrati dal 2015 ad oggi oltre al reintegro. In attesa della Cassazione, che dovrà pronunciarsi a marzo, gli ex termali battono cassa e chiedono alla Sint le mensilità a decorrere dal licenziamento per un totale di circa 4 milioni di euro. Gli ex fisioterapisti e massaggiatori si sono visti riconoscere dalla Corte d'Appello di Napoli il diritto di essere riassunti e risarciti dalla Sint, dopo che il primo grado aveva dato ragione alla società.

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Secondo il giudice per le due aziende, Terme e Sint, c'è un principio di corresponsabilità e quindi visto che Sint è ancora in piedi, sebbene subissata dai debiti, dovrà risarcire gli ex termali. Una visione che la Cassazione potrebbe accogliere o rigettare. Ma prima che si arrivi all'ultimo grado di giudizio, c'è da rispondere a un precetto che scade il prossimo lunedì. Fra pochi giorni il liquidatore di Sint, Vincenzo Sica presenterà dunque un concordato in bianco. Lo ha annunciato ieri durante la riunione dei capigruppo che si è tenuta in diretta streaming. Il commercialista oplontino avrà poi 60 giorni per presentare un piano al Comune su cosa vendere per poter raggiungere la cifra da corrispondere agli ex termali. Sul mercato finiranno sicuramente alcuni dei beni definiti fino a oggi strategici per il termalismo e che fanno parte delle Nuove Terme: albergo, complesso del Solaro, centro congressi, parco idropinico. «Chiediamo un confronto in consiglio - spiega Andrea Di Martino di Italia Viva - dal piano del liquidatore dipenderà il futuro termale della città.

Anche in vista dell'approvazione del Puc, bisogna avere chiaro cosa avverrà sulla collina del Solaro per impedire speculazioni».

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Il rischio sarà proprio la vendita o svendita del patrimonio termale. Il solo albergo potrebbe non bastare per coprire i debiti, visto che il valore anno dopo anno cala sul mercato. Una struttura fatiscente e pericolante che già nel 2015 l'ex sindaco Nicola Cuomo provò a vendere per 4 milioni di euro, senza successo. Un discorso simile all'ultima vendita effettuata dalla Sint per i beni non strumentali al termalismo. L'area campi da tennis, venduta per 320 mila euro una settimana fa, aveva un valore nominale di almeno 900 mila euro. Ma la Sint ha bisogno di liquidità e dall'area adiacente al parco idropinico arriveranno i soldi per pagare gli altri creditori. Resta da vendere l'ultimo bene non strumentale al termalismo, l'area sportiva di Viale delle Puglie. La Sint in quella compravendita dovrebbe guadagnare circa 460 mila euro.
 

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