Circumvesuviana di Napoli maglia nera del trasporto pubblico locale: cresce il gap con il Nord

Anche nel 2023 il triste primato di rete peggiore d'Italia viene assegnato alla Circum

Un treno della ferrovia Circumvesuviana
Un treno della ferrovia Circumvesuviana
di Francesco Gravetti
Giovedì 23 Febbraio 2023, 07:06 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 07:03
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C'è la Circumvesuviana, sempre più maglia nera delle ferrovie italiane, seppure con investimenti che dovrebbero invertire la tendenza, ma c'è anche la fuga dei cittadini dai mezzi pubblici e, soprattutto, un divario notevole tra Nord e Sud sia per la qualità che per la quantità dei servizi offerti. Il nuovo rapporto Pendolaria di Legambiente, che come ogni anno scatta la fotografia del trasporto pubblico in Italia, conferma lo stato di difficoltà in cui si trovano treni e infrastrutture ferroviarie della Campania: ritardi quotidiani, vetture troppo vecchie, inefficienze.

Anche nel 2023, dunque, alla Circumvesuviana viene assegnato il triste primato di rete peggiore. La linea controllata da Eav vince sulla Roma-Lido, ora ribattezzata Metromare, e su altre linee italiane. Pesano i numerosi episodi dell'ultimo anno: i deragliamenti, le corse soppresse, gli impianti mal funzionanti. «La situazione più drammatica riguarda il taglio al servizio che ha superato il 10% rispetto al 2010», viene spiegato nel dossier, dove però viene aggiunto che «qualcosa in positivo si sta muovendo, con investimenti consistenti da parte della Regione Campania per il rinnovo del parco rotabile; 40 treni in costruzione e una gara in previsione per altri 40/50 treni nuovi». La Circum brutto anatroccolo si ripresenta da una decina di anni, tanto che il presidente Eav Umberto De Gregorio spiega: «Cosa è cambiato? Oggi abbiamo messo in campo tutte le opere programmatiche per trasformare la ferrovia, i cui effetti si vedranno nei prossimi anni, dal risanamento finanziario ai nuovi treni, fino al rinnovamento di gallerie e ponti.

Abbiamo 50 cantieri aperti e fatto mille nuove assunzioni. Noi abbiamo fatto il possibile senza risparmiarci in alcun senso, assumendoci responsabilità e lavorando sodo».

Severino Nappi della Lega e Vincenzo Ciampi dei Cinque Stelle se la prendono con la Regione, il portavoce dei pendolari Enzo Ciniglio parla di «un dato sconfortante che ha contribuito alla perdita di oltre il 40% di viaggiatori», ma a preoccupare ancora di più è il fatto che al di là della Circumvesuviana la situazione non è migliore. Spicca la differenza tra Nord e Sud: per esempio in Campania il 72,2% dei treni ha più di 15 anni, mentre in Lombardia è il 40,9%, in Piemonte il 47,2%, in Liguria solo il 17%. Peggio della Campania ci sono solo Calabria e Molise. E ancora: le corse dei treni regionali in tutta la Campania sono, ogni giorno, 1219 e in Sicilia 506 contro le 2173 della Lombardia. In Lazio e Campania vi sono anche differenze clamorose tra le flotte di Trenitalia e quelle degli altri gestori. In Campania pesa l'anzianità del parco rotabile di Eav (ex Circumvesuviana, Sepsa e MetroCampania NordEst) con 25 anni di media, contro meno di 18 anni per Trenitalia. Il risultato è che diminuisce il numero di persone che prende il treno e, in generale, si affida al trasporto pubblico locale, lasciando a casa l'auto: in Campania si è passati dal picco di 467.000 viaggi nel 2011 a circa 262.000 nel 2019, con una differenza del 43,9%. Peraltro, tutti ciò accade in un contesto che già fa registrare elevati tassi di motorizzazione. Stando allo studio di Legambiente, infatti, sono 613 le auto ogni 1000 abitanti a Napoli: a Madrid il tasso è di 480 veicoli ogni 1000 abitanti, a Londra 360, a Berlino 350 e a Parigi 250.

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Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania, commenta: «La ricetta per rendere migliori e più semplici gli spostamenti è quella delle migliori esperienze europee e nazionali: ferrovie suburbane, tranvie moderne e metropolitane efficienti ed efficaci, integrate con il servizio di adduzione locale su gomma e la shared mobility, con una rete di percorsi ciclabili e di aree urbane pedonali e di zone 30. Insomma, è necessario cambiare la mobilità in Italia e in Campania». E Alfonso Langella, segretario di Cisl Trasporti in Campania, lancia l'allarme sui fondi europei: «Si faccia in fretta a invertire la rotta, perché anche il treno del Pnrr sta passando e rischia di essere davvero l'ultimo». Nel rapporto, infine, Legambiente cita le opere utili al Sud e menziona il nuovo collegamento Afragola-metro, con una gara del valore di oltre 2 miliardi di euro, che prevede anche l'acquisto di 30 treni. Consentirà di collegare la stazione ad alta velocità di Afragola a quella di Piazza Garibaldi a Napoli, l'aeroporto di Capodichino, Piazza Carlo III. Si stimano circa 200mila viaggiatori al giorno e oltre 400 milioni l'anno. 

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