Circumvesuviana, cancellata la linea Napoli-Poggiomarino per garantire altre tratte

Circumvesuviana, cancellata la linea Napoli-Poggiomarino per garantire altre tratte
di Francesco Gravetti
Mercoledì 8 Settembre 2021, 10:00
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Da oggi e per i prossimi 10 giorni un'intera linea della Circumvesuviana viene cancellata. Niente treni sulla Napoli-Pompei-Poggiomarino, ma solo bus sostitutivi (e solo nel tratto tra Torre Annunziata e Poggiomarino). È la soluzione trovata da Eav per risolvere alla radice una questione che ieri si è presentata per la terza volta nel giro di poche settimane e che ha causato l'ennesima giornata di disagi: il rifiuto dello straordinario da parte dei macchinisti e la conseguente soppressione di decine di corse, ben 36 per la precisione. Meglio chiudere un'intera linea - quella meno frequentata - ridurre i turni e non dover ricorrere allo straordinario, piuttosto che non essere in grado di garantire il servizio, hanno pensato in azienda. Ma non è detto che non ci saranno disagi, visto che la stessa Eav fa sapere che «potranno esserci corse non garantite» sulla Napoli-Ottaviano-Sarno e sulla Napoli-Nola-Baiano

L'avviso della soppressione delle corse, a causa della indisponibilità del personale ad accettare lo straordinario, è stato diffuso soltanto nella notte tra lunedì e martedì sui canali social di Eav. Ieri, dunque, in tantissimi sono andati ignari in stazione e non hanno trovato i treni: «Un capostazione mi ha detto che era inutile comprare il biglietto, perché non sapeva dirmi quando sarebbe passato il prossimo treno. E così sono tornato a casa e ho preso la macchina», racconta rassegnato Sebastiano Napolitano, che vive a Marigliano e lavora al Centro Direzionale.

E come lui, in migliaia ieri hanno dovuto prendere atto di corse saltate, autobus sostitutivi strapieni, ritardi vari. Dunque parte male, anzi malissimo il nuovo orario, che da lunedì avrebbe dovuto garantire ai passeggeri circa il 30% di corse in più. Al secondo giorno è già caos e da oggi manca una linea. L'Eav in una nota sottolinea che il nuovo orario era reso possibile grazie all'aumento del numero di treni disponibili: ben 67, «un record almeno degli ultimi otto anni». La programmazione si basava anche sul numero del personale viaggiante disponibile e sul dato storico riguardante l'accettazione di prestazioni di lavoro straordinario in una misura consistente (circa un quarto delle prestazioni). «Il nuovo programma di esercizio e i turni - conclude l'Eav - sono stati concordati e firmati con tutte le sigle sindacali». Dunque secondo l'azienda la colpa è di chi rifiuta lo straordinario, che - nonostante le oltre 500 assunzioni in Eav negli ultimi anni - è ancora una pratica necessaria per coprire i turni del personale viaggiante, cioè macchinisti e capitreno. Ieri i macchinisti in servizio erano 68 su poco più di 100. Le assenze erano dovute a ferie, riposi, malattie. I turni da coprire erano una novantina e quindi a più di venti è stato chiesto di fare lo straordinario, come da anni a questa parte. Lo straordinario, però, non è uno obbligo. Può essere rifiutato dal dipendente. 

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«Si protesta per cosa? Perché improvvisamente non si vuole più fare lo straordinario che si è sempre fatto negli ultimi anni? Proprio oggi che abbiamo più treni e il Covid impone più corse?», chiede Eav nella nota. Ma i lavoratori della Circumvesuviana non ci stanno e rispediscono al mittente le accuse: «L'organizzazione dei turni fatta dall'azienda è stata sbagliata, noi chiediamo che vengano accolte le nostre proposte per fare in modo che i lavoratori possano accettare lo straordinario. Resta, poi, il fatto che il nuovo orario non soddisfa l'utenza e che i concorsi per macchinisti dovevano farsi prima, come avevamo chiesto: oggi si sarebbe evitato tutto questo», dicono i sindacalisti dell'Orsa. Peraltro, ieri mattina il treno delle 8,52 da Poggiomarino per Napoli è stato soppresso per un'avaria: segno che vi sono ancora difficoltà con il materiale rotabile, al di là delle beghe interne. Insomma, ce n'è abbastanza per mandare su tutte le furie i pendolari, penalizzati dall'ennesima giornata di passione: «Noi viaggiatori chiediamo di avere la certezza di trovare un treno in stazione, di poter recarci a lavoro, a scuola, a fare una gita senza ansia, iniziare la giornata senza la fatica di barcamenarsi tra soppressioni e ritardi», dice il portavoce Enzo Ciniglio. E tra pochi giorni, agli attuali viaggiatori si aggiungeranno centinaia di studenti che dovranno raggiungere gli istituti di mezza provincia. Un'altra giornata come quella di ieri sarebbe davvero molto complicata da gestire.

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