Sassi contro i treni della Circum, l'ira di De Gregorio: «Siamo in guerra»

Sassi contro i treni della Circum, l'ira di De Gregorio: «Siamo in guerra»
Giovedì 15 Marzo 2018, 10:42 - Ultimo agg. 13:25
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Oggetti non ancora identificati, probabilmente sassi, sono stati lanciati contro i vetri di un treno della Circumvesuviana, linea Napoli-Sarno, nei pressi di Sant'Anastasia. A darne notizia è il presidente dell'Eav, Umberto De Gregorio, che ribadisce la richiesta di un incontro in prefettura sui problemi della sicurezza per i convogli. «Abbiamo scritto, negli ultimi giorni, ben quattro lettere - sottolinea De Gregorio - alla Prefettura chiedendo un incontro. Siamo ancora in attesa di un riscontro. Ieri abbiamo chiesto l'autorevole intervento del Presidente della Regione De Luca. Noi stiamo conducendo con determinazione questa guerra. I lavoratori e gli utenti sono consapevoli degli sforzi che si fanno ma anche dei rischi che si corrono. Questa guerra deve essere non solo di Eav e delle altre aziende di trasporto. Ma di tutti. Le autorità hanno il dovere di ascoltare e di dare il loro contributo».

Secondo i sindacati, invece, sono stati sparati «almeno due proiettili» nei pressi della stazione di Sant'Anastasia verso le 20.30. Lo denuncia il sindacato Orsa, spiegando che non è chiaro se i colpi sono stati «sparati da una pistola di piccolo calibro o da un'altra arma» e che «solo una fortunata coincidenza ha fatto sì che nessuno si sia fatto male».
In una nota il sindacato ricorda che «il giorno 23 febbraio i lavoratori e utenti dei trasporti avevano manifestato per chiedere con forza a Prefettura, Questura e Comando dei carabinieri una maggiore tutela per tutti coloro che utilizzano i mezzi pubblici, e avevano richiesto un incontro in Prefettura per sapere e capire quali misure potevano essere messe in campo per rendere più sicuri treni, bus e stazioni. A questa richiesta si era associata anche la dirigenza dell'Eav, ma dal prefetto non c'è stata a tutt'oggi alcuna risposta».  

Alla luce di quanto avvenuto ieri sera, prosegue la nota, «da cittadini, da viaggiatori e da lavoratori ci chiediamo fino a quando la Prefettura continuerà a ignorare il nostro grido di aiuto, fin quando il rappresentante del Governo farà finta che nulla accade sui treni, sui bus, nelle stazioni o sui binari».
Da oggi «e fino a quando non ci sarà una convocazione in Prefettura per una delegazione di lavoratori, utenti e dirigenti delle aziende di trasporto», fa quindi sapere il sindacato, «in segno di protesta tutti i treni e i bus partiranno con 5 minuti di ritardo, garantendo così la mobilità ma nel contempo esprimendo il proprio disappunto verso chi non mostra attenzione alcuna nei confronti di noi che siamo costretti a lavorare e a viaggiare in condizioni sempre più difficili. Nessuno - conclude la nota - potrà poi sottrarsi alle proprie responsabilità, semmai questa escalation di violenza dovesse sfociare in un'irreparabile tragedia».
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