Da tre anni Acerra non ha il comandante della polizia municipale, vale a dire il dirigente della polizia locale di una città di 60mila abitanti con il secondo territorio più vasto della provincia di Napoli. Un'assenza pesante dunque, caratterizzata da una complicata guerra a colpi di carta bollata. Un vero pasticcio: il concorso per l'incarico di dirigente era stato prima annullato per irregolarità e poi rifatto. Ma il concorso rifatto non è stato mai applicato dal Comune. Intanto, c'è stato un colpo di scena. Ieri è tornato a fare il comandante della polizia municipale di Acerra Felice D'Andrea, che era stato mandato via nel 2018 per aver vinto, nel 2009, il concorso risultato irregolare. Attenzione però: si tratta di un ritorno sub iudice, di un reincarico per il momento soltanto temporaneo.
Il giudice del lavoro ha reintegrato D'Andrea nel posto di comando solo provvisoriamente.
Ma il pasticcio resta. C'è infatti un altro giudizio del tribunale del lavoro che pende su questa vicenda. È atteso per la fine di quest'anno, quando cioè sempre il tribunale del lavoro si esprimerà sul ricorso dell'ex colonnello dell'esercito in pensione, nonché avvocato, Mario Miele, l'uomo che grazie al rifacimento del concorso risultato irregolare è divenuto appunto il primo nella graduatoria concorsuale per l'assunzione del dirigente della polizia locale di Acerra. Un concorso che nel 2009 era stato in un primo momento vinto da D'Andrea. Miele finì secondo in graduatoria. L'ex poliziotto di pubblica sicurezza fu pertanto assunto dal Comune di Acerra come dirigente della municipale, dodici anni fa. Poi però Miele riuscì a far annullare il concorso dal Consiglio di Stato. Secondo i giudici amministrativi i componenti della commissione esaminatrice sbagliarono il calcolo del punteggio finale.
Il ricalcolo portò poi al ribaltamento delle posizioni in graduatoria: primo Miele, secondo D'Andrea. A quel punto l'ex funzionario della Polstato fu costretto a lasciare l'incarico, nel 2018. Il Comune però non lo sostituì con Miele. Il segretario generale dell'ente motivò la mancata assunzione del colonnello dell'esercito in pensione con una norma della legge Madia secondo cui è possibile fermare il reclutamento negli enti locali di pensionati pubblici. E a quanto pare lo stop è proseguito. D'Andrea, sia pure momentaneamente, è tornato all'incarico che ha ricoperto da queste parti dal 2009 al 2018 mentre Miele è rimasto al palo. «Vorrà dire commenta l'ex ufficiale delle Forze Armate laureato in legge ed abilitato alla professione di avvocato che quando il tribunale del lavoro mi darà ragione, a dicembre, non solo dovrò essere reintegrato nel posto che mi spetta ma il Comune di Acerra dovrà pure pagare almeno un milione di euro di danno erariale».